Con riferimento all’ordinanza numero n. 2 del 30 luglio scorso emanata dal Presidente della Provincia di Salerno, Michele Strianese, che dispone l’arrivo nella Zona Industriale di Polla di 2000 tonnellate di rifiuti da depositare nell’impianto in località Sant’Antonio nella disponibilità del Consorzio Centro Sportivo Meridionale Bacino SA 3, lo stesso Strianese chiarisce alcuni aspetti.
“L’ordinanza – spiega – è stata concepita in sinergia con Regione Campania ed Ente d’Ambito dei Rifiuti ed i termini principali della questione sono stati ampiamente illustrati al Sindaco di Polla ed al Presidente della Comunità Montana Vallo di Diano Raffaele Accetta, i quali sono intervenuti anche in qualità di rappresentanti del più vasto comprensorio in oggetto ad una riunione appositamente convocata dal sottoscritto anche su richiesta di consiglieri provinciali di zona. Più riunioni poi si sono susseguite in merito all’argomento e la programmazione dell’ordinanza era nota agli amministratori locali. E’ importante precisare che essa si inquadra nella più ampia programmazione del ciclo integrato dei rifiuti a livello regionale e risulta assolutamente necessaria per evitare che, soprattutto nel periodo estivo, possano accumularsi rifiuti in tutti i territori comunali della nostra splendida provincia, causando numerosi problemi igienico-sanitari ai cittadini ed ai tantissimi visitatori e turisti che arrivano in questo periodo“.
Il rifiuto oggetto del contendere (FUTA) non si presenta, come chiarito da Strianese, sotto forma di ecoballe bensì in forma sciolta ed è già biostabilizzato, pertanto non vi è alcun rischio di contaminazione. Il rifiuto è già trattato anaerobicamente e proviene dalla lavorazione del secco indifferenziato che tutti i Comuni della provincia conferiscono al TMB di Battipaglia (ex Stir). “La FUTA – prosegue – sarà stoccata provvisoriamente nella zona industriale di Polla, lontano dai centri abitati, in un capannone depressurizzato da sempre utilizzato per accogliere prodotti provenienti dal ciclo dei rifiuti. La Società Eco Ambiente Salerno eseguirà lavori di messa a norma ambientale dell’impianto, sempre a maggior tutela del territorio ospitante, prima del trasloco del materiale. Bisogna allocare 2.000 tonnellate di FUTA nell’impianto di Polla per liberare alcuni spazi all’interno del TMB di Battipaglia che potrebbero essere utili per stoccare il secco tritovagliato che non sarà possibile bruciare ad Acerra nei 40 giorni di stop del termovalorizzatore. In questo modo circa 6.000 tonnellate di FUTA potranno essere trattate all’interno dell’ex STIR ed allontanate verso la discarica di Parapoti per la sua bonifica, unitamente alle 2.000 tonnellate che saranno portate temporaneamente a Polla. Liberare spazi all’interno dell’ex Stir potrebbe risultare fondamentale per non bloccare il ciclo dei rifiuti in Provincia di Salerno durante lo stop del termovalorizzatore e quindi per evitare di avere i rifiuti davanti alle case, alle scuole, agli ospedali e nelle strade della nostra Provincia“.
Il Presidente Strianese, inoltre, chiarisce che insieme alla Regione, all’Ente d’Ambito per i Rifiuti ed alla società provinciale Eco Ambiente Salerno l’Ente di Palazzo Sant’Agostino sta cercando di assicurare, anche in situazione emergenziale, un ciclo regolare ed efficiente “nonostante i ‘no a tutto’ che da sempre hanno bloccato ogni soluzione soprattutto sulla possibilità di realizzazione di impianti di trattamento dei rifiuti che sarebbero stati utili proprio in un periodo come questo“.
“Stiamo vivendo in Italia un periodo difficile anche per il trattamento dell’umido – continua – a causa della saturazione di tanti impianti italiani verso i quali conferiscono le società private e pubbliche cui si rivolgono i Comuni campani. Solo la realizzazione di impianti di compostaggio sul territorio regionale ed una raccolta differenziata più spinta possono aiutare a centrare l’obiettivo di ridurre i costi dello smaltimento e di rendere il ciclo generale più efficiente. Anche su questo Regione Campania e Provincia di Salerno hanno, insieme, messo in campo azioni mirate alla tutela del territorio ed alla risoluzione delle problematiche alle comunità ed ai Sindaci“.
“Mi rammarica – incalza Strianese – leggere le accuse quantomeno improprie alla mia persona che nulla ha fatto se non provare a praticare la soluzione più adeguata e meno impattante possibile per aiutare i Sindaci e le comunità in un momento difficile. Mai avrei mancato di rispetto a sindaci, a comunità, a territori. In questi mesi ho lavorato con dedizione, impegno, passione, trasparenza e senso di responsabilità e del dovere, affrontando tematiche complesse e delicate ma senza mai tirarmi indietro, e soprattutto valutando sempre la soluzione migliore per l’intera comunità provinciale. Amo la mia Provincia che scopro ogni giorno più bella e suggestiva e mai avrei posto in essere azioni per offenderla dal punto di vista ambientale“.
E chiarisce:”Resto a disposizione di tutti i Sindaci ed i rappresentanti istituzionali del territorio per discutere sia dal punto di vista politico che tecnico della problematica, con la consapevolezza che ognuno di noi si assuma sempre la responsabilità delle proprie azioni e dimostri rispetto non solo per il proprio territorio bensì per tutta la nostra amata provincia che va difesa e tutelata in maniera integrale ed unitaria dal punto di vista socio-economico, ambientale e culturale. Ribadisco la piena disponibilità nei confronti di chiunque volesse confrontarsi sui contenuti della mia ordinanza con l’impegno di assicurare con tutti i mezzi possibili il massimo rispetto e la massima tutela possibile per il territorio del Vallo di Diano“.
– Chiara Di Miele –
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