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“Politiche sociali negate, Piano di Zona paralizzato e disabili disperati”, sono queste le accuse mosse dal gruppo consiliare di minoranza “Sapri Democratica” nei confronti del Comune capofila del Piano di Zona S9.
Quest’ultimo secondo Sapri Democratica “in questi mesi provvede esclusivamente ad elargire contributi ad personam, spesso su indicazioni di personaggi tutto-fare, lasciando disabili, anziani, ragazze madri e minori abbandonati al loro destino”. Molto chiare sono le richieste che il gruppo di minoranza fa al Piano di Zona S9, “un atto di umanità, un gesto che restituisca dignità e attenzione ai genitori dei bambini disabili senza specialistica scolastica, agli anziani senza telesoccorso, alle vittime del gioco d’azzardo, alle donne maltrattate, ai giovani vittime di dipendenza”.
Alle tante persone come Tina Romanelli, disabile fin dalla nascita. “Il Piano di Zona è in paralisi totale in seguito all’avvicendamento del nuovo coordinamento. La signora Di Luca ha bloccato la vitalità del Piano di Zona non essendo una professionista del settore. Io voglio solamente che vengano rispettati e evidenziati i diritti dei malati e dei disabili. Il progetto Vite indipendenti, ad esempio, che l’anno scorso funzionava perfettamente, è ormai fermo da molti mesi”, questa la denuncia di Tina che da anni lotta al fianco dei disabili anche grazie all’associazione “Farfalle senza le ali” di cui è presidente.
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Non si è lasciata attendere la risposta della coordinatrice Gianfranca Di Luca:”Si tratta esclusivamente di una diffamazione mediatica nei miei confronti. Sono solo accuse personali che la signora Romanelli mi ha rivolto. Ed io le rispedisco al mittente, senza fare alcuna polemica. Il mio unico pensiero è aiutare gli invalidi, i malati e i bambini disabili lasciando sempre la politica fuori dagli uffici del Piano di Zona. Il mio compito è dare risposte a tutti i cittadini che a noi si rivolgono senza alcun condizionamento politico e nella massima trasparenza”.
Le accuse sono state rivolte dal gruppo Sapri Democratica anche al consigliere Agostino Agostini, delegato alle politiche sociali. “I ritardi che Sapri Democratica ci attribuisce – dichiara Agostini – sono figli di una eredità non propriamente ottimale. Abbiamo ereditato un ufficio con carenze di personale. Due dei tre progettisti, prima del nostro arrivo, hanno presentato le loro dimissioni e non è facile lavorare senza il personale a disposizione. Nonostante le macerie lasciate dai nostri predecessori i servizi, anche se con un po’ di ritardo, sono partiti. Anche quelli fermi da molto tempo, prima del nostro arrivo. Abbiamo ereditato un piano con la Polizia Giudiziaria che provvedeva a sequestrare documenti per denunce fatte nei confronti di cooperative, operatori che denunciavano pagamenti di fatture inesistenti. Negli archivi, però, la documentazione era sempre carente e inidonea, come ancora oggi, per fornire una chiara visione sull’operato svolto”.
– Maria Emilia Cobucci –