Quante volte abbiamo pensato: “Se mi trovassi nelle condizioni di Eluana o di DJ Fabo, aiutatemi a morire” ?
Parte da questa considerazione l’appello che Filomena Gallo, avvocato di Teggiano e l’Associazione Luca Coscioni, di cui è segretario nazionale, lanciano al Ministro della Salute, Roberto Speranza, affinché si applichi una campagna di comunicazione che diffonda la legge sul Testamento biologico.
“La legge, in vigore dal 31 gennaio 2018, prevede campagne divulgative e la presentazione al Parlamento di una relazione informativa sullo stato di applicazione della stessa, ma nulla è stato fatto. – dichiara ad Ondanews Filomena Gallo – Abbiamo inviato una lettera al ministro Roberto Speranza affinché si ottenga la giusta attuazione della legge e un’adeguata diffusione delle applicazioni che ne conseguono”.
La legge 219/17 “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento” concede la facoltà a tutti gli italiani maggiorenni di redigere le proprie volontà e predisporre, qualora non siano in grado di esprimersi in quel momento, di proseguire o rinunciare alle cure e ai trattamenti di sostegno vitale. Scritto il testamento biologico, il medico è tenuto a rispettare la volontà del paziente.
“Porto l’esempio di Samantha, 32 anni. – prosegue Filomena Gallo – Nel 2020, dopo essere inciampata casualmente, come può accadere a chiunque, si rompe il femore e viene sottoposta a un intervento, ma cade in coma e non si riprende più. Samantha viene alimentata artificialmente con una sonda, il corpo è sempre più contratto, le sofferenze si moltiplicano. Prima dell’incidente Samantha era una ragazza come tante, in salute e aveva esplicitato alla sua famiglia di non voler vivere nelle stesse condizioni di Eluana. Queste volontà sul proprio fine le aveva espresse solo a voce, non aveva fatto testamento biologico”.
L’assenza di un documento scritto che attestasse la veridicità del desiderio di Samantha ha costretto i genitori ad affrontare diverse battaglie in Tribunale. Due anni di calvari e sofferenze per Samantha e la sua famiglia che, per capire come aiutare la figlia, si è rivolta all’Associazione Luca Coscioni. Dopo due anni, qualche giorno fa, i medici hanno dovuto onorare ciò che Samantha aveva chiesto: porre fine all’accanimento terapeutico. Hanno dovuto farlo perché una decisione giudiziaria ha ricostruito le sue volontà. Probabilmente la giovane non era a conoscenza dell’intero iter che assicura l’attuazione delle proprie volontà o più semplicemente quello del fine vita non è il primo pensiero del mattino.
“Il testamento biologico non deve farlo solo chi è malato, ma dovrebbe entrare nella cultura e nella mentalità di tutti: gli eventi avversi fanno parte della vita. – sostiene Gallo – Col testamento biologico avremo certezza che le nostre volontà siano rispettate. Al centro ci sono le nostre scelte, la nostra libertà inviolabile”.
Ma come si formula e dove si deposita il testamento biologico? “Ecco, una campagna informativa del Ministero potrebbe aiutare a capirlo. – commenta Gallo – Con l’Associazione Luca Coscioni diamo tutte le info. Dal sito si scarica un modello base con le indicazioni su dove depositare il testamento. Tutti i Comuni hanno l’obbligo di recepire i testamenti biologici delle persone. Da qui viene trasmesso alla Banca Dati Nazionale, dove il medico che dovrà intervenire negli ultimi momenti di vita del paziente visionerà tutte le disposizioni dell’ammalato. Inoltre, è possibile redigere il testamento tramite un notaio, oppure chi ha difficoltà con la comunicazione può far inserire le sue volontà all’interno della cartella clinica o può depositarle al Comune oppure presso la Regione. Il testamento può essere modificato tutte le volte che lo riteniamo opportuno. Le persone hanno la facoltà di nominare un garante, qualora lo vogliano”.
Sul sito dell’Associazione è possibile chattare in tempo reale con un’intelligenza artificiale che darà le risposte a tutti i quesiti. Inoltre, è a disposizione il numero bianco 06/99313409 per ricevere maggiori informazioni sul testamento biologico, le cure palliative o il fine vita. Dall’8 al 10 aprile l’Associazione Luca Coscioni prevede una mobilitazione in tutta Italia con tavoli informativi per “colmare il vuoto informativo che domina incontrastato”, chiosa Filomena Gallo.
“Evitare tutta la sofferenza vissuta da Samantha e la sua famiglia nel nostro Paese è possibile grazie al testamento biologico. Peccato che solo pochi italiani sanno di questa possibilità. – conclude Gallo – Non si può nascondere la testa sotto la sabbia, soprattutto quando un diritto è messo nero su bianco in una legge”.