“Dedicare una seduta di confronto dei Consigli comunali di tutte le Città al tema del rischio sismico presente sul territorio comunale, devolvendo al tempo stesso i gettoni di presenza della seduta in favore dei Comuni colpiti dal sisma”. E’stato questo l’invito rivolto dal presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Piero Fassino contenuto in una lettera inviata a tutti i Sindaci d’Italia a pochi giorni dal terremoto che lo scorso 24 agosto ha tragicamente sconvolto le esistenze di alcuni piccoli paesi del Centro Italia.
Ha risposto positivamente il Consiglio comunale di Roscigno che, ieri sera, ha aderito alla proposta avanzata da Fassino devolvendo in favore delle popolazioni terremotate i gettoni della seduta consiliare.
Il sindaco Pino Palmieri, a margine dell’adunanza, ha però sottolineato, anche attraverso il social Facebook, l’assenza dell’opposizione consiliare nel corso del consesso cittadino. “Mi dispiace – ha detto – che le opposizioni hanno preferito disertare la seduta“.
E sempre a mezzo Fb ha giustificato la sua assenza Domenico Stasio, tra i consiglieri che siedono sugli scranni della minoranza. “Sindaco di Roscigno, quanti giorni al mese ti rechi a lavorare sul tuo posto di lavoro a Roma? – scrive Stasio – Ricordo un consigliere di minoranza che si lamentava dei consigli comunali infrasettimanali, perchè doveva recarsi a lavorare. Oggi quell’ex consigliere ha dimenticato il rispetto delle minoranze e che non hanno tutti i permessi delle figure apicali del consiglio comunale. Ricordo inoltre di non fare speculazione politica sulle catastrofi. Non ho tutti i permessi destinati alla casta, perchè oltre ad essere lavoratore dipendente, sono anche lavoratore a contratto e non posso assentarmi come tutti gli altri lavoratori dipendenti“.
Palmieri, dal canto suo, replica alle accuse del consigliere d’opposizione precisando che “amministrare un Comune vuol dire sacrificio personale ed io, trasferendomi da Roma, oltre al mio sacrificio ho sacrificato la mia famiglia. Inoltre, per svolgere il mio mandato avrei potuto optare per l’aspettativa e far ricadere il costo del mio stipendio totalmente sul Comune di Roscigno, cosa che non ho fatto, ma ho preferito, in accordo con il mio datore di lavoro, pianificare le mie assenze come disciplinato dal TUEL“.
“Per quanto riguarda la casta, – conclude Palmieri – forse si riferisce ai baroni universitari, visto che io sono uno dei pochi consiglieri regionali che ha rinunciato al privilegio più importante in assoluto come il vitalizio. Colgo l’occasione per invitare il consigliere Stasio a leggere il libro del Il Fatto Quotidiano che uscirà verso novembre in cui si parla dei vitalizi“.
– Chiara Di Miele –