Sono ore di paura quelle che sta vivendo la Sicilia a causa di una violenta scossa di terremoto di magnitudo 4.8 e a solo 1 km di profondità che si è registrata alle 3.19 ai piedi dell’Etna, con epicentro a Zafferana Etnea.
Dieci le persone ferite e, fortunatamente, nessun morto, ma diversi i danni ad abitazioni, chiese e aziende del posto. In particolar modo a Fleri, frazione di Zafferana Etnea, dove ha la sede della sua azienda Ignazio Messina, imprenditore che ha deciso negli ultimi anni di investire nel Vallo di Diano aprendo ad Atena Lucana una sede della sua attività per la vendita di prodotti tipici siciliani. Ignazio, raggiunto da Ondanews, racconta quanto vissuto questa notte. “Già da 36 ore c’era l’allarme a causa delle eruzioni dell’Etna – spiega – ma quello di questa notte, a mia memoria, è uno degli eventi più forti mai avvertiti. Il nostro capannone si trova proprio nei luoghi dell’epicentro e la violenta scossa ha spostato di 50 centimetri un portone scorrevole alto tre metri e con ante da due metri. Abbiamo avuto danni alle merci, ma per fortuna la struttura è antisismica“.
Ignazio vive per gran parte della settimana nel Vallo di Diano, ma questa notte si trovava a Zafferana dopo aver festeggiato il Natale con la sua famiglia che risiede in Sicilia. “Nella nostra strada ci sono diverse abitazioni danneggiate – racconta – soprattutto nella frazione di Fleri, che è la più colpita. Oggi purtroppo non riusciamo a sfruttare la vicinanza all’Etna per farne un discorso turistico, ma veniamo soltanto colpiti da scosse ed eruzioni. Mi meraviglia che, nonostante un allarme che dura da 36 ore, non siano stati seguiti in tutto l’hinterland protocolli di sicurezza nonostante le diverse eruzioni che hanno preceduto la scossa“.
Anche Dario Marena, giovane di Auletta, questa notte si trovava a Catania durante la scossa. “Ero con un mio amico – racconta ad Ondanews – per festeggiare il Natale in Sicilia. Eravamo in via Etnea, nei pressi della Villa Bellini, e abbiamo sentito tremare la terra sotto i piedi, la gente gridava per la strada, aveva paura. Noi non ci siamo spaventati granchè perchè siamo abituati a sentire queste cose in Sicilia, ormai“.
– Chiara Di Miele –