Forti tensioni si sono registrate nel corso del Consiglio Regionale della Campania di questa mattina, quando i consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno occupato i banchi della presidenza cercando di bloccare il consesso.
Il Presidente del Consiglio Rosetta D’Amelio ha dichiarato aperta la seduta tra le contestazioni dei grillini, chiedendo l’intervento delle Forze dell’Ordine ”per identificare chi ha abusivamente occupato il Consiglio”.
I sette consiglieri hanno protestato in aula esponendo volantini con la foto del Presidente della Regione Vincenzo De Luca e la scritta “Abusivo“.
“Il nostro gesto è un gesto forte, è un gesto grave perché gravissimo è il momento: è oltraggiata la credibilità delle istituzioni, è leso il diritto alla verità dei cittadini campani, è irrimediabilmente compromesso il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni” spiega in una nota il gruppo regionale del M5S.
“Avevamo chiesto di sospendere le attività consiliari e di fare un Consiglio monotematico su questa vicenda oltraggiosa di menzogne e bugie del presidente De Luca – continua la nota – invece si fa finta come se nulla fosse accaduto“.
“Questo presidente che fa il presidente grazie a una sentenza viziata almeno dal sinistro sospetto di fatti corruttivi – continua la nota – getta ombre sull’intera legislatura e noi oggi come se nulla fosse accaduto ci ritroviamo con un Consiglio convocato su provvedimenti legislativi pesantissimi: come la legge sul riordino del servizio idrico, un disegno di legge che viene proprio da quella Giunta su cui oggi ci sono ombre densissime, un ddl che consegna l’acqua nelle mani delle lobby, da approvare nella più assoluta assenza di serenità e di fiducia“.
Dopo il ricordo delle vittime di Parigi, il Presidente D’Amelio ha sospeso la seduta.
– redazione –
E’ l’unica cosa che i pentastellati sanno fare bene! Anche se l’hanno copiata dalla Lega Nord… ma che la faceva nel 1993… 7 persone 7 che occupano la sala consiliare della Regione… c’è da scompisciarsi dalla risate!
Si, ma intanto siamo governati?
Non credo. Poveri noi ahimè.