Momenti di tensione nel carcere di Fuorni a Salerno.
Due detenuti napoletani, ristretti nel penitenziario salernitano, per protesta hanno incendiato la sala dedicata ai magistrati e agli avvocati. Intossicati alcuni agenti della Polizia Penitenziaria, che sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere.
La denuncia è del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE attraverso il Segretario regionale della Campania Tiziana Guacci: “I due detenuti, appartenenti al circuito media sicurezza, hanno incendiato la sala giudici e avvocati. Da giorni erano a zonzo presso la rotonda d’ingresso e solo di sera venivano chiusi nel corridoio della sala giudici/avvocati perché si rifiutavano di farsi destinare nelle camere detentive pretendendo il trasferimento presso altri istituti. Da tempo il SAPPE denuncia il clima di indulgenza e tolleranza che viene adottato nei confronti dell’utenza; una gestione da parte del Responsabile della Sicurezza troppo morbida e permissiva che fa rimanere addirittura per molte ore i detenuti presso la rotonda d’ingresso, come accaduto nei confronti dei due detenuti che ieri si sono resi responsabili di gravi episodi turbativi dell’ordine e della sicurezza”.
Guacci ricorda che “più volte il SAPPE ha denunciato, in ultimo lo scorso 24 luglio, il grave sovraffollamento in cui versa il carcere di Fuorni che comporta l’assegnazione dei detenuti presso le celle destinate all’isolamento disciplinare e sezione ex art. 32 rendendo impossibile attuare tale regime. Tutto ciò risulta aggravato dalla chiusura della terza sezione che dovrebbe divenire, secondo le indicazioni date dal Provveditorato, una ‘sezione a custodia attenuata’ in un istituto, il più grande della provincia, contraddistinto già dalla presenza di tutti i circuiti penitenziari. Ma alle nostre segnalazioni il Provveditore della Campania non ha mai dato seguito se non riferendo, con una nota del 27 luglio, che si sarebbe recato in visita presso l’istituto salernitano dell’ordine e della sicurezza”.
A seguito dell’incendio di ieri, tre poliziotti intossicati dal fumo sono andati in ospedale e altri sono stati curati dall’infermeria interna. Sono intervenuti il direttore, il comandante e il personale di Polizia chiamato fuori servizio per ristabilire l’ordine.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE esprime ai poliziotti feriti la solidarietà e la vicinanza ed evidenzia come le intolleranze dei detenuti e l’incendio da loro provocato nel carcere è “sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. E la situazione è diventata allarmante per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Servono risposte ferme da parte del DAP che assiste silente ed indifferente a queste continue violenze. Bene l’ipotesi di configurare come aggravante l’aver posto in essere atti finalizzati ad alterare l’ordine e la sicurezza durante la carcerazione, come ha annunciato il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, ma io credo si debba andare oltre destinando carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione”.