“Ovunque, ri-vivi, nelle note della tua musica, nelle distese del tuo grano a-dorato, nella fresca aria del mattino, e, in me, figlio mio adorato“.
Antonio Manzione, Comandante della Polizia Municipale di San Rufo, affida alle pagine di un libro in versi alternato a fotografie il ricordo di Pierpaolo, suo figlio che riusciva ad ascoltare anche “il suono” del fieno, il suono di ciò che aveva curato e amato: il suono della natura e della vita. Musicista e amante della poesia, a soli 17 anni vinse un concorso letterario e a 18 anni pubblicò il suo primo libro di poesie “Il Melograno”.
Un ragazzo di 24 anni dal grande animo sensibile, la cui vita fu stroncata troppo presto. Nel suo scritto “Tempo inquieto, fotografie e poesie” Antonio Manzione esprime il bisogno di un antidoto all’essere “anzichè essere e basta!”, come scrive sulla copertina.
Alternando poesie di sua composizione e scritti in versi del figlio, Antonio riflette sull’ineluttabilità della morte e sul vuoto che ha lasciato la scomparsa dell’amato Pierpaolo.
“Tempo inquieto, fotografie e poesie” è un percorso di resilienza traumatica che ha aiutato Antonio ad affrontare il dolore straziante. La raccolta di poesia è suddivisa in 3 sezioni: “Inquietudine”, “Alla ricerca del senso”, “Senza Tempo”, distinte in base al mutamento della rabbia e della cristallizzazione del dolore vissuto fino al raggiungimento, dopo un anno dal triste evento, di uno stato di rassegnazione.
Antonio abbraccia la filosofia che il figlio professava in vita: “La bellezza salverà il mondo”. Con i loro versi, padre e figlio incitano a valorizzare ogni eco di bellezza che la vita, per alcuni troppo breve, ci offre.
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L’adorato Pierpaolo resterà sempre nel mio cuore e, sono sicura, anche in quello di tutti coloro l’hanno conosciuto……. nella sua brev
e vita è stato un poeta ed un musicista straordinario ed il suo ricordo è sempre vivo in tutti noi.