Il caldo di luglio assedia l’Italia in un 2024 che è stato sino ad oggi il più caldo mai registrato sul territorio nazionale con una temperatura di 1,47 gradi superiore alla media storica.
E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr relativa ai primi sei mesi dell’anno sul territorio nazionale, dove la colonnina di mercurio minaccia di superare i 40 gradi mettendo a rischio soprattutto le persone più fragili.
“Analizzando i dati meteo territoriali – afferma Coldiretti – le temperature record si registrano soprattutto al Sud con +1,64 gradi rispetto alla media, poco sopra al Centro Italia (+1,63 gradi) mentre al Nord l’anomalia è più bassa con +1,20 gradi, anche per effetto delle ondate di maltempo che dalla primavera hanno colpito le regioni settentrionali causando gravi danni. Per fronteggiare le temperature record è importante seguire alcune regole di buon senso e ridurre al minimo le esposizioni ai raggi solari, specie nelle ore centrali della giornata, vestirsi con abiti leggeri, chiari e preferibilmente di cotone o in altre fibre naturali, fare docce tiepide, stare in luoghi ombreggiati, ma soprattutto difendersi con un’alimentazione con acqua e cibi rinfrescanti come frutta e verdura di stagione, ricche di potassio, calcio e ferro, indispensabili per rinvigorire l’organismo e reintegrare acqua e sali minerali persi con l’eccessiva sudorazione”.
Ma contro il caldo che assedia le città occorre anche potenziare la presenza di aree verdi con alberi che agiscono da condizionatori naturali abbassando la temperatura fino a 3 gradi, secondo l’analisi di Coldiretti.
“Un’area verde di 1500 metri quadrati, ad esempio, raffredda in media di 1,5 gradi e propaga i suoi positivi effetti a decine di metri di distanza. Una opportunità che impone di affrontare il problema della ridotta disponibilità di spazi verdi nelle città – afferma Coldiretti – puntando su un grande piano di riqualificazione urbana di parchi e giardini che migliori la qualità dell’aria e della vita della popolazione dando una spinta all’economia e all’occupazione. In Italia ogni abitante dispone oggi di appena 32,8 metri quadrati di verde urbano, con una situazione preoccupante per i grandi centri. Una ‘dotazione’ che negli ultimi quindici anni ha subito minime variazioni a fronte di anomalie climatiche in costante crescita”.