Un importante evento sulla Medicina di genere si è svolto stamattina a Teggiano, presso il Convento della SS. Pietà.
L’incontro è stato incentrato appunto sullo studio dei meccanismi attraverso i quali le differenze legate al genere uomo/donna influiscono sullo stato di salute, sull’impatto dei fattori di rischio, sull’insorgenza, sul decorso e sulla prognosi delle malattie, nonché sugli effetti, in termine di efficacia e sicurezza, delle terapie.
Illustri relatori hanno presenziato all’evento, che si è svolto con formula mista dal vivo e online.
Tra i partecipanti all’evento Michele Di Candia, sindaco di Teggiano, Vittoria De Rosa, Presidente F.I.D.A.P.A. BPW Italy Sezione di Montesano sulla Marcellana – Vallo di Diano, Concettina Di Mieri, Vice-Presidente F.I.D.A.P.A. BPW Italy Sezione di Montesano sulla Marcellana – Vallo di Diano, Pina Genua Ruggiero, Presidente Distretto Sud – Ovest F.I.D.A.P.A. BPW Italy, Fiammetta Perrone, Presidente Nazionale F.I.D.A.P.A. BPW Italy, Tommaso Pellegrino, Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Marzia Manilia in rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Montesano sulla Marcellana, Biagio Matera, Presidente della Pro Loco di Teggiano, la dottoressa Francesca D’Auria, promotrice dell’evento.
Ospite d’eccezione il Prof. Giuseppe Ippolito, che ha tenuto da remoto una lectio magistralis dal titolo “Modello, significato e valori prospettici nell’organizzazione e innovazione del Sistema Sanitario Nazionale e della Ricerca in campo biomedico”.
Il Prof. Ippolito è originario di Sant’Arsenio ed è uno dei maggiori esperti a livello internazionale nel campo delle malattie contagiose. Tra i vari incarichi prestigiosi ricoperti, è stato Direttore scientifico dell’Istituto Nazionale per le malattie infettive (INMI) “Lazzaro Spallanzani” ed attualmente è Direttore Generale della Ricerca ed Innovazione in Sanità del Ministero della Salute.
La sua relazione si è incentrata particolarmente sullo stato di salute e prevenzione della donna. “Da un punto di vista biologico, le funzioni del corpo umano sono influenzate dal sesso di appartenenza – ha spiegato –. Anche sulle malattie incide il genere uomo/donna. Ad esempio, l’osteoporosi colpisce nel 13% dei casi le donne e solo nel 2% gli uomini”.
A tal proposito, secondo il Prof. Ippolito “è essenziale investire per tutta la durata della vita in prevenzione non solo da parte dei singoli individui, ma anche da parte delle istituzioni. In Italia, ad esempio, tra nord e sud esiste un divario notevole, che va colmato con investimenti a favore delle attività di diagnosi, prevenzione e cura delle patologie”.
Si è poi soffermato sull’articolo 3 della legge che promuove e regola l’introduzione e lo sviluppo della Medicina di genere in Italia. La legge è stata definitivamente promulgata all’inizio del 2018, cui ha fatto seguito il Piano per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere nel 2019. Alla stesura del Piano hanno contribuito il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e tutte le strutture sanitarie istituzionali come gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) ed una qualificata rappresentanza tecnico-scientifica.
“Molti principi sono enunciati in questo Manifesto sulla Salute della Donna – ha enunciato Ippolito – ma è necessario ora passare dalle parole ai fatti, anche grazie ad eventi di sensibilizzazione come questo e all’intervento delle Istituzioni amministrative e sanitarie”.