“Non riusciamo più a vivere la piazza con serenità e siamo preoccupati per i nostri figli che la frequentano”. E’ l’allarme lanciato dai residenti della frazione San Marco di Teggiano, località nella quale è presente il Centro di accoglienza della Caritas che ospita immigrati e persone sottoposte a misure cautelari alternative alla detenzione.
Un comitato spontaneo di cittadini, sostenuto da Lisa Babino, consigliere comunale del gruppo “Insieme per Teggiano”, ha, così, deciso di raccogliere le firme per una petizione popolare da presentare al Vescovo, al parroco Don Vincenzo Gallo, al Responsabile della Caritas ed al Prefetto di Salerno. Attraverso tale atto si chiede che il Centro sia spostato. Alla base dell’iniziativa il comportamento, a detta dei residenti, non proprio esemplare delle persone ospitate.
A farsi portavoce del gruppo è il parrucchiere Cono Tropiano. “Si è deciso di chiudere la piazza alle auto per farla vivere – dice – ma ciò non risulta possibile per via della presenza di soggetti particolari. Ci sono 30 ragazzini che frequentano il catechismo e noi genitori non riusciamo ad essere tranquilli. Siamo disposti ad accogliere persone in difficoltà o immigrati ma ci risulta un pò più complicato accettare la presenza di soggetti che hanno avuto problemi con la giustizia. Anche perché si sono verificati episodi spiacevoli che sono stati al centro della cronaca, senza contare le volte in cui queste persone sono risultate ubriache nei bar. Questo è il luogo adatto per ospitare queste persone? Crediamo di no”.
Di seguito il testo della petizione:
“Pur consapevoli e rispettosi dei principi di solidarietà ed accoglienza e della fondamentale funzione rieducativa della pena, esprimiamo profonda preoccupazione per la presenza della struttura di accoglienza, soprattutto alla luce degli ultimi episodi che raccontano le ripetute violazioni agli obblighi imposti dalla legge degli ospiti del Centro. Tali circostanze hanno reso insostenibile la convivenza tra i residenti della Parrocchia e la struttura medesima, tenuto conto che essa è ubicata in pieno centro abitato e a ridosso della Chiesa, centro di aggregazione per bambini e luogo di catechesi. Si lamenta, pertanto, l’assoluta inidoneità dell’ubicazione della struttura in questione. E si chiede di voler adottare, ogni provvedimento utile al fine di dare una risposta concreta alle lamentate e legittime preoccupazioni della Comunità parrocchiale, disponendo, all’uopo, il trasferimento del Centro di accoglienza in luogo diverso ed idoneo al fine a cui è destinato”
-Cono D’Elia-
Ma quali profughi? …ma quale guerra c’è in marocco..?
Qua c’è solo un gran business. ..SOLDI SOLDI. ..TANTI SOLDI..
RIBELLATEVI …E riprendetevi la vostra vita ..
La cultura …la storia. ..la fede…non si baratta per soldi…
SIATE ORGOGLIOSI DEI VOSTRI NONNI CHE HANNO PERSO LA VITA PER QUESTA SACRA PATRIA..
NON SVENDETEVI IN NOME DIBUN FINTO BUONISMO…
OFFENDERETE I VOSTRI AVI E ARRICCHIRETE CHI LUCRA SU QUESTI CLANDESTINI. ..
6 profughi = 12 assistenti sociali
ho detto tutto
Pasca’….non profughi. ..CLANDESTINI.
poco distante c’è il centro dianum, così magari il comune potrà guadagnare l’affitto.
Shhhh…non farglielo sapere. .ca si si fannu rui cunti….