Una messa speciale quella di ieri mattina nella Chiesa della SS.Pietà, che ha avuto come protagonista un organo del 1595 tornato alla comunità dopo un sapiente lavoro di restauro. Considerato tra i più antichi della Campania, rappresenta insieme a quello di San Martino del 1600 ancora da restaurare, un prezioso bene del patrimonio culturale teggianese.
“E’ un momento solenne – dichiara Don Giuseppe Puppo che ha officiato la messa – l’organo è il principe di tutti gli strumenti liturgici nella celebrazione eucaristica e nelle funzioni solenni come ci insegna la costituzione dogmatica, la costituzione apostolica sulla riforma della liturgia voluta nel Concilio Vaticano II”.
Per l’occasione il prezioso strumento musicale è tornato a suonare attraverso le mani del maestro Alessandro Saraceni.
“E’ stato fatto un restauro filologicamente corretto cioè che permette di vivere il repertorio musicale dell’epoca nel sound originale – ci spiega l’organista Michele Savino trapiantato in Germania – non è facile trovare strumenti del genere in giro e inoltre i timbri di questo strumento alle nostre orecchie possono sembrare arcaici perché non siamo abituati a questi suoni”.
A coronamento della giornata, nel tardo pomeriggio di ieri, l’organo e il maestro Alessandro Saraceni hanno salutato gli appassionati con un concerto che ha attinto da un repertorio musicale del 1500.
– Tania Tamburro –