In occasione del Giorno del ricordo, nato per onorare le vittime delle foibe, l’associazione AmoDiano di Teggiano ha organizzato “Il mio nome è mai più” ieri nel centro parrocchiale “Pier Giorgio Frassati” a Prato Perillo. Sono intervenuti all’incontro, moderato dalla giornalista di Ondanews Chiara Di Miele, Maria Rita Di Sarli, presidente dell’associazione, Pietro Francesco Morena, reduce di guerra, Giuseppe Morello, nipote di una vittima delle foibe, i docenti di storia e filosofia Rocco Cimino e Giuseppe Rinaldi, il dottore di ricerca all’Università di Salerno Giancarlo Guercio, la psicologa e psicoterapeuta Filomena Vitale e il Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro S.E. Mons. Antonio De Luca.
Pietro Francesco Morena ha fatto dono della propria esperienza come soldato durante la seconda guerra mondiale. Parole toccanti le sue: “Restai prigioniero per 7 lunghi mesi – ha dichiarato attraverso la proiezione di un video – Mi ritengo un morto resuscitato“.
Vittima delle foibe fu il poliziotto Giuseppe Morello. A raccontare la sua storia è stato il nipote omonimo. Per lungo tempo la famiglia non ha saputo nulla in merito al giovane, fino a che nel 2007 è stato reso noto dalla prefettura di Gorizia che era stato infoibato in Jugoslavia. “Molto probabilmente – ha dichiarato Morello – i resti di mio zio sono ancora in quella cavità carsica“.
Sull’importanza di studiare avvenimenti storici così importanti, affinché non si ripetano più, è intervenuto Rocco Cimino, attraverso la lettura di alcune testimonianze dei sopravvissuti alle foibe. “Bisogna ricordare tutti quegli eccidi che gli uomini hanno cercato di nascondere – ha sottolineato – Spero che nelle scuole i giovani vengano aiutati a percorrere la lunga e tortuosa strada della verità“.
A concludere la manifestazione, dopo gli interventi di Filomena Vitale, Giancarlo Guercio e Giuseppe Rinaldi, le parole di Mons. Antonio De Luca, che hanno rimarcato l’importanza di non dimenticare:”Bisogna mettere in atto i meccanismi del ricordo onorando la storia, perché chi dimentica il proprio passato è destinato a riviverlo“.
– Justine Biancamano –