“Mia figlia, in isolamento fiduciario da 15 giorni perché risultata positiva al Covid-19, abbandonata completamente dalla sua scuola”.
La protesta proviene da un professionista di Teggiano, l’architetto Marco Cantelmi, padre di due alunni frequentanti la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado presso l’Istituto Comprensivo di Teggiano. “Quanto è successo in questi ultimi 15 giorni è assurdo – spiega l’architetto Cantelmi – e nonostante abbia chiesto spiegazioni a chi di dovere, non ho mai ricevuto risposta. Ho due figli iscritti presso l’Istituto Comprensivo di Teggiano contagiati e risultati positivi al Covid-19. Per mio figlio, risultato negativo al secondo tampone, è stata attivata la Dad, mentre per mia figlia, risultata ancora positiva, non è stata adottato nessun sostegno in quanto, a parere della scuola, gli alunni positivi al Covid-19 non possono seguire le lezioni in Dad. Cioè mia figlia, completamente asintomatica, costretta a casa per il Covid, è stata penalizzata oltre che dal virus anche dalla scuola con tutte le complicanze psicologiche che questa situazione le ha causato. Ho regolarmente fatto richiesta, come prescrive la normativa, che venisse attivata per entrambi i miei figli la didattica digitale integrata, ma purtroppo per mia figlia mi è stato risposto ‘picche’. Ovviamente ho chiesto alla scuola riscontro normativo a questa decisione ma, purtroppo, ancora non ho ricevuto nessuna risposta e pertanto la mia richiesta, tesa ad attivare la Dad per entrambi i miei figli, è stata evasa solo per uno di loro. La Dad, infatti, è stata attivata al solo figlio più piccolo in quanto risultato negativo al secondo tampone e quindi in quarantena e non anche all’altra figlia, in quanto ancora positiva ed anche lei in isolamento fiduciario”.
“Per quel che ne so – sottolinea Cantelmi – tale divieto contrasta con quanto riportato nelle Linee Guida Ministeriali che raccomandano, invece, fortemente l’attivazione della didattica a distanza al fine di consentire agli alunni di proseguire nel lavoro intrapreso senza perdere del tutto il contatto con la classe, con il rischio concreto di dispersione. Da più parti si invoca una Scuola che dovrebbe essere ‘inclusiva’ ed invece, come è successo per mia figlia, gli alunni contagiati in isolamento fiduciario sono i soli danneggiati da questa situazione di divieto alla Dad. Ovviamente ho chiesto di essere messo a conoscenza, espressamente ed in maniera motivata, su qual è la norma che impedisce agli studenti in isolamento fiduciario di seguire le lezioni scolastiche mediante la didattica a distanza e spero, pertanto, di avere risposte. Si tratta, più che altro, di una posizione di principio perché, molto probabilmente, la nostra situazione personale sarà risolta fra pochi giorni”.
“Resta, però, il problema legato ad altre analoghe situazioni che potrebbero verificarsi in futuro, considerato il particolare momento legato alle condizioni epidemiologiche contingenti. A mio avviso – conclude l’architetto Cantelmi – ogni Istituzione Scolastica dovrebbe adoperarsi affinché nessuno resti più indietro, come invece è successo a mia figlia”.