È un appuntamento sentito ed emozionante quello che ogni anno si rinnova nella piazza di Teggiano in occasione della festa del Patrocinio di San Cono e San Laverio, protettori della città.
Questa mattina, come da tradizione, i Vigili del Fuoco hanno omaggiato la statua di San Cono posta in cima all’obelisco con una composizione di fiori. Ogni anno, infatti, servendosi di un apposito mezzo in dotazione del Comando Provinciale, i caschi rossi del Distaccamento di Sala Consilina salgono fino all’estremità dell’obelisco per posizionare ai piedi del Santo, in segno di devozione, l’omaggio floreale.
Un momento della tradizione per ricordare il terribile terremoto del 1857, quando la popolazione di Teggiano scampó al pericolo tra il 16 e il 17 dicembre per grazia ricevuta da San Cono. L’obelisco con la statua bronzea sulla cima furono eretti appunto a memoria di quel drammatico episodio, nel punto in cui i cittadini accesero un faló e pregarono tutta la notte. Dopo una settimana, dalla scarpa del piede sinistro di San Cono scaturí la manna e da allora la comunità onora il prodigio rendendo grazie al Protettore.
Questa mattina dopo la Santa Messa celebrata dal Vescovo, S.E. Mons. Antonio De Luca, e la processione dei fedeli per le strade del centro storico, il Capo Reparto del Distaccamento di Sala Consilina Luigi Morello ha raggiunto la vetta dell’obelisco. Per l’occasione è giunto in piazza il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Salerno, Rosa D’Eliseo. Presenti i capo squadra del Distaccamento valdianese, Alessandro Morello e Pasquale Ruberto, il sindaco Michele Di Candia, il parroco, don Giuseppe Puppo, i Carabinieri della locale Stazione, gli agenti della Polizia Municipale, i volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
“Per noi è un onore essere presenti qui – ha dichiarato il Comandante D’Eliseo – perché oggi ricorre l’attività di protezione svolta da San Cono in occasione del terremoto del 1857. La nostra presenza è significativa perché purtroppo ci occupiamo di tanti terremoti in Italia e la protezione dei Santi e del Signore non è mai sufficiente. La vicinanza del Santo alla comunità è importante, ma anche per aiutarci a svolgere nel migliore dei modi il nostro lavoro. Ai miei uomini dico di continuare la nostra attività non solo come lavoro ma come una scelta di vita”.
– Chiara Di Miele –