Gli studenti del “Pomponio Leto” incontrano la scrittrice Anna Agostiniani. E’ stato un incontro carico di emozioni, nel corso del quale la scrittrice ha snocciolato le difficilissime tappe della vita che è stata costretta ad affrontare, attraverso un susseguirsi di parole e lacrime interrotte spesso dagli applausi degli studenti.
Fortemente voluto dalla Dirigente Scolastica Maria D’Alessio, l’incontro di ieri è stato organizzato insieme al Rotary Club Sala Consilina Vallo di Diano, presieduto dal dottor Giuseppe La Maida. Presenza importantissima è stata quella della dottoressa Anna Rivellese, giudice presso il Tribunale per i Minori di Roma e che da decenni vive in prima persona la delicatissima questione delle adozioni. La dottoressa Rivellese, tra le prime donne in Italia a ricoprire il ruolo di magistrato, è riuscita a far modificare la procedura giuridica delle adozioni, facendo in modo che i minori adottati possano conoscere il nome della propria madre naturale e ritessere così le importantissime trame del proprio passato di vita.
L’incontro è stato introdotto dal collaboratore della Dirigente Scolastica, il professor Antonio La Maida, che ha sostituito la Dirigente D’Alessio, assente per motivi istituzionali. La Maida ha evidenziato come il “Leto” ponga sempre al centro della sua attività educativa quotidiana attenzione agli aspetti bisognosi di essere compresi, razionalizzati, e condivisi: “Tutto questo ha reso in questi anni il Pomponio Leto una reale avanguardia formativa nel territorio, proprio in quanto aperta alla variegata matrice dell’umana esistenza“.
Anna Agostiniani ha raccontato la dura realtà del suo trascorso di “adottata”, una sterile definizione che per anni ha vissuto come un marchio, una colpa che troppo spesso l’ha privata della consapevolezza di essere “persona”. Una vita di abusi e violenze, un cuore sempre rivolto alla sua mamma naturale, la donna che l’aveva messa al modo nel 1948 e che lei, con caparbietà, è riuscita finalmente ad incontrare dopo settant’anni, una donna, anch’ella vittima di abusi, che le ha potuto dire, tra lacrime che si alimentavano di quelle del suo amore ritrovato, “perdonami, figlia mia!”. Una vicenda esistenziale che Anna Agostiniani ha avuto la forza ed il coraggio di raccontare nei suoi libri e che ieri ha voluto testimoniare agli studenti del “Pomponio Leto”.