Da lunedì scorso gli utenti del SAUT di Prato Perillo hanno vissuto il disagio di trovare, in alcuni momenti della giornata, le porte della struttura chiuse e non poter in questo modo ricevere la necessaria assistenza sanitaria che finora era stata garantita. Questo è l’effetto del ridimensionamento già annunciato del personale sanitario in servizio (i medici di turno sono passati da due ad uno).
“Siamo rimasti fuori al freddo, perchè la struttura era chiusa. – racconta una giovane mamma che, ieri mattina, si era recata al SAUT per la somministrazione del vaccino pediatrico – Avevo un appuntamento con il pediatra, ma purtroppo l’attesa fuori è stata lunga perchè non c’era nessuno per poterci far entrare. In molti sono rimasti fuori ad attendere l’arrivo dei responsabili della sede“. Il disagio sarebbe infatti proprio questo: la carenza di personale medico e la presenza in sede di un solo sanitario crea una temporanea “vacatio” nel momento in cui quest’ultimo è chiamato a prestare soccorso con l’ambulanza in seguito alle chiamate al 118.
A questo proposito abbiamo sentito il Direttore del Distretto Sanitario Giuseppe Di Fluri e il sindaco di Teggiano Rocco Cimino, che hanno spiegato e chiarito l’attuale situazione in cui versa il SAUT di Teggiano.
“Il problema è che in attesa dello sblocco delle assunzioni non ci sono medici. Il SAUT di Teggiano rimane aperto. – spiega il dottor Di Fluri – Ci sono il medico, l’infermiere e l’autista di ambulanza 24 ore su 24, mentre il secondo medico fa i turni in ospedale a Polla per evitare che si vada in sofferenza al Pronto Soccorso. Con la nuova normativa in vigore sugli orari di lavoro dei sanitari non riuscivamo a soddisfare la richiesta di medici e da qui la scelta. L’emergenza resta garantita“.
Anche il primo cittadino di Teggiano fa luce sulla questione, spiegando i motivi di un ridimensionamento che “non parte adesso, ma rientra in un discorso di redistribuzione globale tra ospedali, SAUT e PSAUT risalente a tempo fa. Oggi la cosa si acuisce perchè il SAUT di Prato Perillo dava la possibilità di prestazioni ambulatoriali, grazie anche alla disponibilità del Direttore Di Fluri che aveva concesso qualche unità in più“.
“Oggi, – spiega il sindaco Cimino – alla luce della legge 161, dato che molti medici del SAUT sono impiegati anche nei Pronto Soccorso d’ospedale, non è più possibile garantire la doppia presenza nella struttura di Teggiano. Quindi non sempre potrà essere assicurato l’ambulatorio, ma continuerà a funzionare come servizio d’emergenza. Il dottor Di Fluri inoltre ha chiesto da tempo altre due unità e, ove la richiesta venisse accolta, non ci sarebbe alcun disagio“.
– Chiara Di Miele –