Si è tenuta ieri sera, presso la Cattedrale di Santa Maria Maggiore a Teggiano, la celebrazione in onore della “Virgo Fidelis”, patrona dell’Arma dei Carabinieri, presieduta da Mons. Antonio De Luca, Vescovo della Diocesi di Teggiano – Policastro.
Presenti alla funzione, tra gli altri, il Procuratore della Repubblica di Lagonegro, Vittorio Russo, il Cappellano Militare della Legione Carabinieri Campania, don Franco Facchini, il Direttore generale della Banca Monte Pruno, Michele Albanese, i Dirigenti scolastici dell’istituto comprensivo di Teggiano e dell’istituto di Istruzione superiore “Pomponio Leto”, Salvatore Gallo e Rocco Colombo, il Presidente del Parco nazionale del Cilento, Alburni e Vallo di Diano, Tommaso Pellegrino, il Presidente della Comunità Montana del Vallo di Diano, Raffaele Accetta, sindaci ed amministratori del Vallo di Diano e degli Alburni e l’Associazione Nazionale Carabinieri di Bellosguardo.
Alla solenne celebrazione hanno preso parte le più alte autorità militari del territorio tra cui, oltre al Tenente Davide Acquaviva, Comandante della Compagnia di Sala Consilina e al Tenente Gaetano Ragano, Comandante del Nucleo Operativo Radiomobile di Sala Consilina, anche tutti i Comandanti di Stazione del territorio, e poi ancora, tra gli altri, Luigi Morello, caposquadra del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Sala Consilina e Giuseppe Iannarelli, Luogotenente della Guardia Finanza di Sala Consilina.
Sotto il nome di “Virgo Fidelis”, la Vergine Maria è divenuta Patrona dell’Arma dei Carabinieri dall’11 novembre 1949, data di promulgazione del Breve relativo di Papa Pio XII, che accolse il voto unanime dei cappellani militari dell’Arma e dell’Ordinario Militare per l’Italia.
“Questo non è il tempo delle frantumazioni, è il tempo delle alleanze, delle unità, possiamo salvaguardare la casa comune se ci mettiamo insieme – ha evidenziato Mons. Antonio De Luca nell’omelia – Ci vuole formazione, informazione, controllo e, laddove la si ritenga necessaria, anche una forma di repressione che procuri sicurezza alle comunità. I giovani si aspettano da noi una parola sicura, punti sicuri di riferimento; per questo dobbiamo accompagnarli e sostenerli con quella fedeltà alla parola data che fa di ciascuno di noi piccoli eroi della vita quotidiana“.
Il Tenente Acquaviva ha ricordato la Battaglia di Culqualber, nel suo 75° anniversario, un glorioso fatto d’armi, avvenuto nel 1941 in Africa, che si concretizzò nell’eroica difesa del caposaldo di Culqualber da parte del 1° Battaglione Carabinieri durante la Seconda Guerra Mondiale. Per quell’atto di eroismo, fu conferita alla Bandiera dell’Arma la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare.
“I Carabinieri sono uomini semplici, coraggiosi, che obbediscono in silenzio, con tanta abnegazione – ha affermato al termine della funzione il Tenente Acquaviva, riprendendo le parole di Renzo Montagnani di un film del 1981 e sottolineando l’impegno profuso ogni giorno nella difesa della comunità – I Carabinieri sono uomini pagati male da sempre, ma non protestano, non scioperano, si immolano ogni mattina senza che nessuno dica mai loro grazie. In questo Paese che si sfascia ogni giorno di più, l’unica pietra ferma, solida sono i Carabinieri. Se anche dovesse crollare tutto, la gente sa che noi siamo sempre, immancabilmente qui, presenti”.
– Filomena Chiappardo –
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