Continua a far discutere la vicenda relativa al taglio dei pini marittimi lungo la strada ex S.R. 426 a Sant’Arsenio. E, ancora una volta, interviene in merito il Codacons Vallo di Diano, attraverso il responsabile della sede Roberto De Luca.
“A Sant’Arsenio è stato completato il taglio dei pini marittimi lungo la strada ex S.R. 426. – scrive De Luca – Alcune testate giornalistiche locali hanno parlato di ‘vittoria del Sindaco di Sant’Arsenio‘ in questa tristissima vicenda. E se un vincitore c’è, qualche sconfitto deve pur esserci da qualche parte. Sarebbe troppo, tuttavia, pretendere un’analisi sociologica su queste apparentemente banali questioni. A noi non resta che fare delle considerazioni finali che investono gli interessi di ogni singolo cittadino“.
“Giovedì 7 luglio, – spiega – per completare l’opera meritoria del taglio dei pini, sono state chiuse alcune strade anche nel Comune di San Pietro al Tanagro. Di ciò è stata data comunicazione da parte della stampa locale. E, pur tuttavia, per quanto risulta dalla documentazione fotografica allegata, la chiusura sembrerebbe essere avvenuta, almeno per quanto riguarda il territorio di San Pietro al Tanagro, a causa di una gara ciclistica di domenica 3 luglio 2016. Abbiamo così ritenuto far presente questa situazione anomala ai Carabinieri, per le doverose indagini sul caso. Invieremo questo nostro comunicato alla Prefettura di Salerno, che ringraziamo per una comunicazione inviataci recentemente sulla SP 39“.
“Dopo le esternazioni non proprio rassicuranti del Sindaco di Sant’Arsenio – continua De Luca – e dopo l’episodio di una chiusura di una strada di accesso a importanti plessi di cura con giustificazioni che a noi sembrano non proprie, al di là della questione del taglio degli alberi (sulla quale abbiamo già espresso il nostro parere e sulla quale è intervenuta e interverrà l’associazione WWF), vorremmo fare appello al Prefetto, affinché questo territorio non diventi una enclave dominata da caste inamovibili di amministratori, alcuni dei quali osano non solo bearsi del fatto che amministrano popolosi paesi con liste uniche, ma si adoperano, laddove queste liste uniche non sono sufficienti a garantire il buon esito delle elezioni, a confezionare anche delle liste civetta. Il tutto, naturalmente, nell’assenza di una qualsiasi voce di dissenso, sia politica (che parola grossa!) sia sociale, tranne alcune rarissime eccezioni“.
“Queste vittorie (quantomeno strombazzate come tali) – conclude – noi preferiamo lasciarle a chi ha ridotto questo territorio, nell’osannante tripudio generale, nello stato che, purtroppo, sta sotto gli occhi di tutti. Gli sconfitti, naturalmente, non siamo solo noi, ma con noi tutti gli abitanti di questa vallata che vedono le peculiarità sociali, economiche e ambientali di un intero comprensorio regredire inesorabilmente“.
– Chiara Di Miele –
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