Il Segretario Nazionale della Filca Cisl Campania, Ottavio De Luca, è intervenuto in merito ai continui cambiamenti inerenti al Superbonus 110%.
“Basta con le continue modifiche al Superbonus – dichiara De Luca -. Potrebbe subire una netta battuta d’arresto il bonus 110% che ha fatto ripartire l’edilizia e rilanciato il Pil del Paese dopo la crisi pandemica degli ultimi anni. Nei giorni scorsi, con il Decreto Legge Sostegni-Ter, il Governo ha introdotto le ennesime modifiche all’articolo 121 del Decreto Rilancio, introducendo il divieto di cessione dei crediti d’imposta derivanti dalla realizzazione degli interventi di efficientamento energetico, che pertanto potranno essere soggetti ad un unico trasferimento. Una novità non di poco conto, che estinguerà definitivamente il mercato della cessione dei crediti derivanti dal Super Bonus, che in questo momento sono scambiati da banche e da società finanziarie in maniera considerevole sui mercati secondari”.
“Ad oggi infatti – continua – i crediti, non spendibili nell’immediato, vengono dematerializzati per poi essere trasferiti e spesi a scadenza nel termine di 5 o 10 anni. Impedire la circolazione dei crediti comporterà dunque gravi difficoltà per le imprese appaltatrici nel reperire società disposte ad acquisire ed impiegare direttamente i crediti scontati ai clienti. In tal modo è verosimile prevedere che le imprese edili ed energetiche in generale, avranno meno interesse nell’operare nel mercato della riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare. Nonostante il settore stia trainando il +6% dell’aumento del PIL, le misure appena introdotte potrebbero generare una contrazione dell’offerta che potrebbe facilmente superare il 50% del valore attuale. Dal 7 febbraio non sarà più possibile cedere il credito per più di una volta. Intanto resta ferma la possibilità di usufruire del Superbonus 110% entro il 31 dicembre 2023 per tutti i condomini, mentre per le abitazioni unifamiliari il termine ultimo è anticipato al 31 dicembre 2022, purché sia stato ultimato almeno il 30% dei lavori di riqualificazione entro il 30 giugno 2022. Tuttavia, le misure appena introdotte dal Governo per combattere le frodi, pare stiano producendo risvolti negativi che si abbatteranno dapprima sulle imprese che rispettano le regole e poi soprattutto sugli utenti finali che non potranno beneficiare della misura”.
“Il rischio è alto per le imprese, per i lavoratori e per le famiglie. Il settore dell’edilizia è appena ripartito dopo 12 anni di stasi. Le misure introdotte dal decreto Sostegni-Ter allontanano le possibilità di collocare utilmente i crediti sul mercato, scoraggiando imprese ed utenti. Ovvio che questo potrebbe sfociare in una riduzione dei posti di lavoro – conclude De Luca -. Questa nuova fase, che è caratterizzata da una nuova edilizia, continui ad andare verso lo sviluppo sostenibile e la cura dell’ambiente. Inoltre, il diffondere della cultura della sostenibilità in edilizia attraverso la progettazione e la realizzazione di costruzioni basate su efficienza e risparmio energetico e sicure dal punto di vista strutturale, non venga fermato dalle continue modifiche del Superbonus”.