I Carabinieri della Stazione di Sanza, al comando del Luogotenente Antonio Fernando Russo, coordinati dalla Compagnia di Sapri, diretti dal Capitano Matteo Calcagnile, all’alba di questa mattina, su disposizione della Procura di Lagonegro, hanno dato esecuzione a 2 misure cautelari, nei confronti di due persone residenti nel napoletano.
I due sono accusati di truffa aggravata per degli episodi avvenuti a Sanza nel mese di luglio.
L’indagine è partita da una serie di segnalazioni raccolte dalla Stazione dei Carabinieri di Sanza la cui attività ha permesso di far luce sugli autori di una serie di truffe telefoniche avvenute nella zona.
Il modus operandi prevedeva un contatto telefonico su persone per lo più donne anziane, in cui l’interlocutore si fingeva essere l’avvocato del figlio il quale si era reso protagonista di un grave incidente mortale in cui era deceduta un’altra persona.
La situazione veniva resa veritiera ponendo sullo sfondo della conversazione un uomo che si disperava e chiedeva giustizia.
Per porre rimedio all’accaduto e poter scarcerare il figlio arrestato, alle donne veniva chiesto di pagare in contanti la somma di 8mila euro e nel caso in cui non avessero subito tutta la disponibilità, era sufficiente racimolare il più possibile, compresi anche monili in oro e gioielli. Il tutto veniva poi consegnato a un sedicente collaboratore dell’avvocato che passava direttamente a casa a ritirala.
L’indagine dei Carabinieri ha portato all’individuazione delle persone coinvolte a partire dall’analisi di telecamere di sicurezza pubbliche e private e tabulati telefonici. Di fondamentale importanza è stato poi il riconoscimento da parte delle vittime che ha permesso di avere la conferma dei dati raccolti.
I due uomini F.V. di 21 anni residente a Portici (NA) e D.L.G. di 33 anni residente a Napoli, ora sono agli arresti domiciliari con divieto di comunicare con persone diverse dai loro stretti familiari.
– redazione –