– Lettera aperta della professoressa Franca Cancro Cimino –
Oggi Venerdì Santo 2023 a Teggiano. Sono a casa nella giusta disposizione di spirito per partecipare con cuore commosso e sincero alle celebrazioni nella nostra Cattedrale e ad arricchire la mia interiorità di Cristiana grazie alle sempre nobili e toccanti parole del Nostro Presule Padre Antonio De Luca quando una notizia mi turba profondamente e mi induce a queste riflessioni.
In una Scuola primaria di San Vero Milis (Oristano) la maestra Marisa Francescangeli dopo aver guidato i bambini nella realizzazione di un Rosario ha fatto recitare agli alunni un Padre Nostro e un’Ave Maria. Il fatto ha suscitato le proteste di due madri molto attente alla “laicità” della Scuola, proteste accolte sia dal Preside che dall’Ufficio Scolastico provinciale che prontamente ha provveduto a sospendere la docente per 20 giorni con relativa decurtazione dello stipendio.
Sì carissimi lettori: questi sono i fatti che si aggiungono ai numerosissimi episodi di intolleranza anticristiana che da qualche decennio si manifestano in tutto il mondo. E siamo in Italia, culla della Chiesa di Cristo, non in un Paese arabo o in Nicaragua dove, altra notizia di oggi, ai Cristiani (83% nel Paese) e ai sacerdoti sono impedite processioni e liturgie all’aperto come quella dei “Cireneos”, una processione di Croci a ricordo di Simone di Cirene. Ma in Nicaragua c’è un governo sandinista a forte ispirazione marxista guidato da Daniel Ortega e da sua moglie feroce guerrigliera di nome Rosario, una dittatura insomma, il cui primario obiettivo è la cancellazione delle radici cattoliche della popolazione manipolata, a detta di questi luminari della politica, da vescovi “sovversivi”. In questa vicenda e nelle due notizie risaltano all’attenzione il cognome della maestra Francescangeli e quello della guerrigliera Rosario; la prima in piena coerenza col bellissimo cognome che le appartiene ha fatto solo recitare una preghiera e questo oggi è un atto di indicibile coraggio nelle nostre scuole sottoposte ad una furia laicista che mai avremmo immaginato potesse riguardare anche le nostre comunità educative. Nell’altra nessun coraggio, nessuna visione di speranza, solo il volto torvo dell’odio integralista in totale opposizione a quel nome che tradisce suo malgrado l’appartenenza delle sue radici.
In questa vicenda colpisce la prontezza della protesta delle due mamme e la celerità della sospensione della docente, attivismo egregio che smentirebbe la lentezza della burocrazia italiana.
Ed ora la Scuola, questo meraviglioso luogo dove ho trascorso 41 anni della mia vita e per cui ringrazio Iddio, è davvero un luogo inclusivo? E’ inclusivo vietare a sacerdoti che in punta di piedi vorrebbero solo proporre un Precetto Pasquale e vengono, invece, gentilmente accompagnati alla porta? E’ inclusivo vietare ai bambini un fragrante panino alla mortadella per non turbare un compagno ma privare la maggioranza di un piccolo piacere? E’ inclusivo sostituire nelle poesie parole che rimandano alla nostra Fede in nome di un distorto senso del rispetto di un fantomatico “altro” che ha sempre ragione a prescindere?
E cosa mira ad includere in una Scuola che si definisce” fieramente laica” una Preside che in un istituto di Firenze ha concesso a due ragazze musulmane un’aula in cui pregare durante il ramadan? In tutto questo dov’è l’inclusività e dov’è la laicità? La Preside di Firenze non meriterebbe uguale sospensione della maestra sarda sospesa a San Vero Melis proprio in nome della laicità della Scuola? Anche a Firenze qualche genitore cattolico ha protestato ma temo che la risposta sarà: “Che possiamo fare? È la loro cultura, dobbiamo essere inclusivi”
Appunto è proprio così, con cocente amarezza dobbiamo riconoscere un errore storico le cui conseguenze peseranno fortemente sul nostro futuro: Sempre inclusivi con gli altri ma fieri nemici di noi stessi (Benedetto XVI docet).
– Franca Cancro Cimino –