C’è anche una ricercatrice di Tito nel team dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” che ha portato a termine uno studio che apre scenari terapeutici importanti per la cura del Covid-19. Si tratta di Vita Petrone, componente del gruppo di ricerca che ha lavorato nella valutazione dei livelli della proteina HERV-W ENV nel sangue dei pazienti Covid-19.
Il titolo dello studio è “Evidence of the pathogenic HERV-W envelope expression in T lymphocytes in association with the respiratory outcome of COVID-19 patients“. Più nel dettaglio, il team ha scoperto che un’elevata presenza nel sangue di una proteina è associata alla progressione grave del Covid-19. In particolare, lo studio ha riscontrato una quantità molto elevata della proteina HERV-W nei linfociti dei pazienti ospedalizzati.
Inoltre, è stato valutato il contributo di HERV-W nei processi di infiammazione e immunoderegolazione che sono alla base della severità della malattia. È stato anche osservato come i livelli della proteina HERV-W riflettano l’esito respiratorio dei pazienti ospedalizzati, suggerendo così un ruolo nella patogenesi e nell’evoluzione della malattia.
La ricerca è stata coordinata dalla dottoressa Claudia Matteucci, ricercatrice della cattedra di Microbiologia e Microbiologia Clinica presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università “Tor Vergata” e realizzata dalle dottoresse Emanuela Balestrieri, Antonella Minutolo, Vita Petrone e Marialaura Fanelli. Uno studio che è stato reso possibile grazie alla stretta collaborazione tra ricerca di base e clinica con il Policlinico di Tor Vergata, in particolare con il prof. Sandro Grelli, responsabile della Unità di Virologia, con il prof. Massimo Andreoni, responsabile della Clinica di Malattie Infettive. La ricerca è stata supportata da GeNeuro – Innovation, società Biotech dedicata alla ricerca nel campo dei retrovirus endogeni.
“Sono molto soddisfatta dei risultati raggiunti – ha dichiarato la dott.ssa Vita Petrone -. Dato il numero ancora molto elevato di contagi, è fondamentale comprendere i meccanismi che portano dall’infezione da Sars-CoV-2 alla malattia grave. Il nostro progetto è ancora in corso, l’identificazione dell’associazione tra la proteina HERV-W e la disfunzione infiammatoria ed immunitaria della malattia apre la strada ad ulteriori studi sul ruolo della proteina HERW-W ENV come potenziale bersaglio terapeutico“.