Il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legge denominato Caivano con le misure di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile. Il testo è stato approvato dopo che alcuni fatti di cronaca avvenuti a Caivano e a Palermo hanno portato al centro dell’attenzione il tema dei reati commessi da minori.
Sarà più facile per i minori finire in carcere e infatti nel decreto abbassa da 9 a 6 anni la soglia della pena che consente di applicare la misura della custodia cautelare.
Alla conferenza stampa sono intervenuti, oltre al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per presentare i decreti, i ministri Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Raffaele Fitto, Eugenia Roccella e Gilberto Pichetto Fratin.
Come spiegato dal ministro dell’Interno Piantedosi “l’istituto dell’ammonimento del Questore viene esteso anche ai minorenni di età compresa tra i 12 ed i 14 anni per reati con pena non inferiore a 5 anni“. Nel decreto legge Caivano si introduce un aumento della sanzione per lo spaccio di lieve entità con l’arresto in flagranza del minore.
Ci sarà il trasferimento degli ultra 18enni nelle carceri ordinarie solo in presenza di “presupposti gravissimi” e sarà soggetto all’autorizzazione del magistrato. È stata prevista la pena della reclusione per i genitori che non mandano i figli a scuola.
“Volevo essere qui perché penso che il lavoro che abbiamo portato oggi in Cdm sia fatto di norme importanti su alcune materie in cui in passato lo Stato ha preferito di occuparsi di altro, ha dato il segnale che su alcune questioni era meglio non entrare e metterci la faccia perchè pericoloso. Io penso che quello di oggi è un segno di uno Stato che decide di mettere la faccia in materie complesse e difficili da risolvere” commenta il Presidente Meloni.