La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto numerosi interventi per la pace fiscale al fine di garantire ai contribuenti, sia privati che imprese, di saldare i propri debiti cumulati verso il fisco in modo semplificato e meno gravoso possibile.
Tra le misure fiscali previste rientra anche il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali dei debiti contributivi, di basso importo, maturati dai lavoratori autonomi.
La manovra del governo 2023 prevede infatti che i debiti contributivi con una somma inferiore a 1.000 euro vengano di fatto annullati, la misura ha lo scopo di alleggerire il sistema di riscossione da un lato e sostenere i lavoratori nel saldo dei propri debiti dall’altro. Tale stralcio avverrà automaticamente alla data del 31 marzo 2023 per debiti contributivi maturati e non versati, nell’arco temporale cha va dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 verso:
- Amministrazioni statali
- Agenzie fiscali
- Enti pubblici previdenziali.
In ogni caso resta ferma la possibilità per il contribuente di effettuare, entro la data del 31 marzo 2023, spontaneamente, il pagamento degli importi dovuti che saranno acquisiti a titolo definitivo. Necessitano di maggiore attenzione i debiti contributivi esistenti nei confronti dell’Inps e del Consiglio Nazionale degli Ordini dei Commercialisti perché sottolineano che per lavoratori autonomi (artigiani, commercianti) e lavoratori autonomi in agricoltura e iscritti alla Gestione separata (parasubordinati, e liberi professionisti) deve essere valutata la possibilità di ricorrere a detto stralcio in quanto tali importi rientreranno, una volta intervenuto l’annullamento automatico, nella posizione previdenziale del lavoratore.
I contributi previdenziali sono una somma che viene periodicamente versata durante il lavoro per garantire una assicurazione, in denaro, per la copertura di periodi di malattia, maternità, oppure per cumulare la pensione che potrà essere percepita dopo un periodo di lavoro di diversi anni o al raggiungimento di una precisa età anagrafica. I lavoratori, sia dipendenti che autonomi, versano periodicamente contributi previdenziali tramite il proprio lavoro all’INPS o in alternativa ad una Cassa Professionale. Il versamento dei contributi a fini pensionistici e assicurativi in Italia è un obbligo di legge; per i lavoratori dipendenti questo obbligo è adempiuto dai datori di lavoro che operano come sostituti di imposta mentre i lavoratori autonomi sono tenuti personalmente all’adempimento del versamento dei contributi.
Orbene, il lavoratore autonomo dovrà pertanto valutare attentamente se pagare o aderire allo stralcio automatico dei contributi, entro il 31 marzo 2023, sempre che l’adesione non produca effetti eccessivamente invasivi della sua posizione contributiva.
Un’attenzione particolare va ai lavoratori autonomi agricoli per cui il mancato pagamento di una sola rata della contribuzione dovuta per una annualità comporta il mancato accredito dell’intero anno contributivo pur in presenza del pagamento delle rimanenti rate.