E’ stata stabilita la data del processo di secondo grado che vede imputato Gianni Paciello, condannato a dieci anni e quattro mesi di reclusione, per aver travolto e ucciso quattro giovani di Sassano (i fratelli Nicola e Giovanni Femminella, Daniele e Luigi Paciello, quest’ultimo fratello dell’arrestato) mentre erano seduti davanti al bar “New Club 2000” nella frazione Silla, il 28 settembre del 2014.
L’udienza è fissata per il prossimo 1° dicembre presso la Corte d’Appello del Tribunale di Potenza. In appello, dunque la difesa, rappresentata dagli avvocati Alfonso Giuliano e Gennaro Lavitola, chiederà un ridimensionamento della pena mentre la parte civile insisterà con l’aggravante dei futili motivi per cui chiederà una pena ancor più severa.
Nelle trenta pagine dell’atto d’appello i legali di Gianni Paciello ritengono insussistenti tutti gli elementi che hanno portato alla condanna del loro assistito. In particolare Lavitola e Giuliano puntano sul possibile malore che avrebbe colpito il 22enne, facendogli perdere il controllo della Bmw su cui viaggiava e sul mancato funzionamento frenante della sua auto. Il giudice Salvatore Bloise, nelle motivazioni della sentenza di primo grado a Lagonegro, però ha escluso sia il guasto alla Bmw che il probabile mancamento di Paciello, attribuendo il tutto “all’imprudenza e all’inosservanza delle norme che regolano la circolazione stradale”.
Nell’appello sono state definite superficiali, inoltre, sia le verifiche mediche effettuate su Paciello, sia le indagini della Polizia Giudiziaria. Gli avvocati, pertanto, ritengono che il loro assistito sia stato colpito da malore prima che l’auto si schiantasse contro i tavolini del bar, strappando la vita ai quattro giovani.
Uno dei medici che ha soccorso il 22enne, infatti, durante il processo presso il Tribunale di Lagonegro ha parlato di “stato comatoso” per l’assenza di importanti traumi riscontrati sul ragazzo, quindi è evidente – si legge nel dossier difensivo – “che un malore pre-sinistro sia stato altamente probabile”. Nell’atto, inoltre, sono stati sollevati dubbi anche sull’efficienza dell’impianto di videosorveglianza del Comune di Sassano che ha registrato il tragico impatto.
– Giovanna Quagliano –