E’ scontro tra il CAI– Club Alpino Italiano e l’Amministrazione comunale di Sanza per quanto riguarda i lavori della strada che porta al Monte Cervati, progetto approvato dopo vari anni e in fase di realizzazione.
“Riteniamo che l’intervento di miglioramento e messa in sicurezza dell’accessibilità al Monte Cervati, messo in atto dal Comune di Sanza e come sembra avallato da tutti gli Enti interessati, in primis dal Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, sia, se non improvvido, quanto meno da rimodulare – sottolinea in una nota il CAI – Questo perché non spiega, ad esempio, come gestirà l’impatto antropico quando la strada entrerà a pieno regime. Producendo assiomi dalla dubbia veridicità come quello della diminuzione delle emissioni degli automezzi per la maggiore velocità di percorrenza per il nuovo manto stradale, senza tenere in conto del maggiore flusso di automezzi che, rapidamente o meno, percorrerà la strada una volta completata. La strada appunto, se questa esiste, ciò accade perché c’è un luogo da raggiungere e, al momento, quel luogo non è altro che un luogo di culto, venerato e frequentato sì ma praticamente solo un paio di volte all’anno, con o senza il miglioramento della via per raggiungerlo”.
“Il sospetto che, una volta completati i lavori, questa possa servire per portare mezzi e materiale per altre realtà giudicate a loro volta ecocompatibili e di pubblica utilità, è assai forte. Soprattutto in virtù del fatto che già in passato, lì, sul Cervati, la vetta interna più alta della Campania, volevano farci concerti e piste da sci e questo prima ancora di parlare di strade. A questo aggiungiamo che, lungo il percorso di tale via, esistono strutture preesistenti fatte addirittura dal Parco Nazionale e che il 4 aprile è stata deliberata dalla Giunta comunale di Sanza la realizzazione di aree di sosta e pic-nic sul Monte Cervati Rifugio Vallevona. Le carte, quelle che apparentemente sembrano essere sempre inappuntabili, pare, invece, salvo nostre sviste e sempre nel pieno spirito di collaborazione con gli Enti delegati che siano però piene di lacune”, continuano.
Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Vittorio Esposito che tramite il profilo social del Comune ha replicato al CAI.
Il primo cittadino ha spiegato che la “messa in sicurezza era necessaria e urgente per facilitare l’accesso in piena sicurezza alla montagna, non solo per coloro che rispettosi dell’ambiente la vogliono vivere e continuare a vivere ma soprattutto per i sistemi di soccorso ed assistenza, sperando che mai debbano servire. Ecco cosa sfugge, pretestuosamente, a coloro che nelle ultime ore hanno ribadito le perplessità. Questa nota del CAI, non firmata da alcuno, non solo è inopportuna, ma probabilmente dettata da qualche ‘solito noto’ che ha il solo interesse di bloccare i lavori e non portare a compimento un’opera strategica e tanto desiderata dai cittadini di Sanza che la loro montagna la amano, la custodiscono e la vivono. A costoro è necessario ribadire che basterebbe leggere le carte che sono disponibili negli uffici del Comune per prenderne visione per evitarsi figuracce inutili”.
Nella nota ha spiegato anche come verrà gestito l’impatto antropico quando la strada entrerà in funzione: “Nel progetto di realizzazione è prevista la realizzazione di un sistema automatizzato di controllo degli accessi con dissuasori automatici a scomparsa, totem di lettura card RFID e piattaforma software integrata. Per il controllo degli accessi alla strada del Cervati si prevede un sistema di ingresso interamente automatizzato. Nello specifico, il varco d’accesso è costituito da 2 dissuasori Dakota O&O approvati dal Ministero dei Trasporti, da posizionarsi in corrispondenza della pista d’entrata e della pista d’uscita (ricavate rispettivamente dalle corsie per relativo senso di marcia), 2 totem contenenti al loro interno elettroniche di gestione e lettore card RFID e piattaforma software con licenze da installarsi presso la sede del Comune. Tale sistema, tramite un ponte radio 3G, permette la gestione totale del varco in termini di autorizzazione al passaggio, monitoraggio degli eventi etc. Il sistema così formato consente altresì la completa automazione da remoto delle operazioni di gestione quali: abbassamento dei dissuasori, accesso controllato ad utenti abilitati, controllo e rilascio di permessi per fasce orarie e/o gruppi, programmazione degli accessi in occasione di eventi particolari. Ma non solo questo, infatti, in corrispondenza dell’accesso al Cervati il sistema di controllo ingressi a mezzo di dissuasori ed hardware di memorizzazione è integrato con un sistema di videosorveglianza con lettura della targa del veicolo in transito”.
“Nessuno ama la montagna ed il territorio più di coloro che lo abitano. Il Cervati lo abitano i cittadini di Sanza, quelli che lo amano il loro paese. Infine, mi sia consentito un appunto a questi fantomatici integralisti del CAI che non si firmano – conclude – Da circa cinque anni il Comune di Sanza ha in essere un protocollo di collaborazione con il CAI, la sezione di Montano Antilia, che ha favorito tra l’altro l’adesione di nostri concittadini che amano la montagna allo stesso CAI e con il quale si realizzano iniziative di valorizzazione della montagna. Non ci risulta che ci sia stata mai una perplessità a tal riguardo da parte dei CAI. La nostra è una lotta quotidiana contro lo spopolamento che combattiamo anche offrendo la possibilità ai cittadini volenterosi di restare e realizzare iniziative rispettose delle leggi e del territorio, di poterci provare. Questo territorio non è ‘riserva di caccia’ di qualcuno che vive comodamente nella sua realtà antropizzata e pensa poi di venire a svernare in un luogo da dove si tenta di cacciar via gli abitanti, facendoli scappare per mancanza di opportunità e di crescita sociale. Presto adotteremo il necessario regolamento di accesso alla montagna con il pagamento di ticket di ingresso anche per questi fantomatici integralisti che ad oggi, non mi risulta, abbiano mai lasciato un euro alle casse del Comune per godere della bellezza della montagna che preserviamo e rendiamo fruibile”.