A Sala Consilina la festa si in onore di San Michele si articola in vari momenti che occupano quasi tutto l’anno. Queste feste si effettuavano ancor prima che l’Arcangelo fosse eletto patrono della cittadina.
Il 3 maggio si svolge La Cruci: prima che la strada che conduce al Santuario sul monte Balzata fosse stata asfaltata, nei giorni precedenti la processione dell’8 maggio, si andava a stirrà li bbotti cioè si andava a ripulire le curve dalla terra per preparare il percorso. Questa operazione un tempo veniva annunciata la sera prima da un uomo che andava per le vie del paese, suonando una campana, per ricordare a tutti il lavoro del giorno seguente e indicando ora e punto d’incontro. La mattina un gruppo di uomini si riuniva in processione, preceduti dalla Croce con i simboli della Passione e accompagnati dal suono delle zampogne. Al Calvario, ai piedi della montagna, cominciava la pulizia, nel frattempo gli zampognari li incitavano e sostenevano con inni all’Arcangelo e tarantelle e un uomo a turno reggeva la Croce.
A metà del monte si fermavano a coltivare un piccolo pezzo di terra, poi si riprendeva la salita compiendo sempre lo stesso lavoro fino a sopra il monte, dove alla fine veniva celebrata la messa. Dopo il pranzo si riscendeva e per la strada si raccoglievano pini e abeti; una volta arrivati alla chiesa dell’Annunziata il sacerdote benediceva sia i fedeli e sia i rami dell’albero che venivano agitati e buttati a terra.
L’8 maggio la statua di San Michele viene portata al Santuario sul monte e lì rimane per cinque mesi, fino alla festa del 29 settembre. La processione parte dalla chiesa Madre, Santissima Annunziata, e dopo la messa effettua una breve sosta presso una cappella che ospita una piccola statua del santo, San Michelicchio. Qui la statua viene adornata degli oggetti d’oro donati dai fedeli, della bilancia in oro che con la spada rappresenta l’Arcangelo.
Dopo la processione prosegue accompagnata dalla banda, dai suonatori di zampogna, dai Confratelli e dai devoti e da alcune persone che reggono in testa il cinto, costruzione votiva di candele a forma di torre o barca. La processione fa una seconda sosta presso la Cappella della Madonna di Costantinopoli e la terza presso la Cappella della Madonna di Loreto. Durante queste soste un bambino, l’Angilu, vestito con il costume del santo recita in dialetto salese tre invocazioni rituali e offre dei doni. Si procede poi verso il Calvario dove si tiene la predica e poi si arriva sul monte Balzata dove c’è la Chiesa. A questa processione non partecipa commosso solo il popolo salese ma anche gente non originaria di Sala, proveniente soprattutto dalla zona di Marsico e Brienza.
Il culto di San Michele a Sala Consilina. Storia di un profondo legame tra i fedeli ed il Patrono
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