Pochi giorni fa metà dell’Aula del Senato ha applaudito in seguito all’approvazione della “tagliola“, cioè la richiesta di non passaggio all’esame degli articoli del disegno di legge Zan che, accanto alle discriminazioni per razza, etnia e religione, mirava ad introdurre quelle per sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. La “tagliola” voluta dai partiti di destra è stata sostenuta da 23 “franchi tiratori” che, grazie al voto segreto, hanno potuto così affossare il ddl.
Numerose le polemiche sorte subito dopo il voto in aula, soprattutto da parte degli esponenti della comunità Lgbt e dei partiti di centrosinistra che fin dall’inizio hanno appoggiato il disegno proposto da Alessandro Zan. Ondanews ne ha parlato con Rebecca De Pasquale, ebolitana e noto volto del “Grande Fratello 14”, personaggio social seguito e apprezzato da tantissimi follower. Rebecca è nata come Sabatino e, prima di intraprendere il suo percorso di transizione, ha vissuto nel monastero di Montecassino vestendo l’abito di monaco benedettino. Dopo il noviziato è diventata don Mauro, trasferendosi al Convento di Cava de’ Tirreni. A 21 anni ha deciso di ritornare a casa e di vivere la vita che desiderava da tempo, quella al femminile. Qualche mese fa, sempre attraverso le pagine di Ondanews, Rebecca si era già espressa in favore del disegno di legge contro l’omotransfobia. Oggi, invece, analizza la bocciatura del Senato e ci espone il suo punto di vista in merito.
- L’affossamento in Senato del Ddl Zan lascia l’amaro in bocca a chi ha sempre lanciato, come te, messaggi importanti contro l’omofobia. Come ti sei sentita dopo aver appreso del voto contrario?
Più che affossamento lo definirei una vittoria. Sai perchè? Così ci stimoliamo a camminare sempre di più a testa alta, ci armonizziamo di più e cerchiamo sempre di far valere i nostri diritti e di lottare per la legge contro l’omotransfobia fino ad arrivare alle stelle. Ma poi di cosa ci meravigliamo? Non viene approvata una legge contro il femminicidio, figuriamoci il ddl Zan. Vorrei dire a quei signori: non avete parenti, figli, nipoti omosessuali? O magari voi stessi lo siete e forse avete paura di ammetterlo?
- Cosa pensi accadrà d’ora in avanti su questo versante? La comunità Lgbt può in qualche modo risultare ancor meno tutelata di prima?
Dopo lo schifo e gli applausi in aula qualcosa deve anche cambiare. Quello che mi fa tristezza è vedere tanti personaggi, tante “belle teste” che si sentono chissà chi, tutti a favore del ddl Zan. Succede qualcosa? Sono tutti subito a favore. Muore qualcuno? Tutti subito a dire “Poverino”. Io intanto sto anche facendo il cambio del nome sulla carta di identità. Vado avanti a testa alta, fiera della mia vita, del mio passato e del mio presente. E del mio futuro? Sarò fiera lo stesso.
- Tu sei stata un frate in passato. Quanto pensi abbia influito anche in questo caso l’opinione della Chiesa cattolica?
La Chiesa sicuramente avrà esultato. Ma c’è poco da esultare quando poi veniamo a sapere di preti arrestati per pedofilia o per droga. Ognuno dovrebbe guardare nel proprio orto, chi sono gli altri per giudicare? Com’è bella quella parabola del Vangelo in cui Gesù dice:”Invece di guardare la trave nel tuo occhio perchè guardi la pagliuzza in quello del tuo vicino?”.
- Hai mai subito attacchi omofobi? Come ci si sente?
Sì e no, ma li ho messi subito a tacere. Io sono sempre stata forte di carattere. Anche mia mamma, deceduta due mesi fa, mi ha sempre detto:”Lupo sì, pecora no. Perchè chi si fa pecora il lupo se lo mangia”. Il carattere è fondamentale per affrontare l’ignoranza e farsi scivolare addosso tutto quello che la gentaglia può dire. Anche perchè quando chiudo la porta l’esame di coscienza devo farlo da sola con me stessa.
- Lancia un tuo appello alla politica. A quella che ha votato a favore del Ddl Zan e anche a quella che si è opposta.
E cosa potrei mai dire a quei politici che magari sono i primi che trasgrediscono e sono falsi? Noi esistiamo, esisteremo e combatteremo.