Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dal Comune di Montesano sulla Marcellana contro il Ministero dell’Ambiente in merito alla vicenda stazione elettrica Terna.
Il Comune aveva fatto ricorso nel novembre 2018 riguardo al parere di compatibilità ambientale sui Piani di Sviluppo della rete elettrica nazionale per gli anni 2013, 2014 e 2015. Ricorso che è stato rigettato in quanto, secondo il Tribunale laziale, “l’intervento di realizzazione della stazione elettrica in argomento non è previsto nei Piani di sviluppo riferiti agli anni 2013, 2014, 2015 ma nel Piano del 2011, non impugnato”.
Alla base, quindi, un errore di impugnazione degli atti che segna un punto a favore della società romana Terna S.p.A. nella battaglia giudiziaria contro il Comune termale, da sempre contrario alla costruzione della stazione elettrica in località Tempa San Pietro/Pantanelle di Montesano Scalo.
Il TAR, oltre a respingere il ricorso ha condannato il Comune di Montesano sulla Marcellana al pagamento delle spese giudiziarie, 1000 euro, in favore della società Terna.
“Premesso che tutte le sentenze si rispettano – il commento a caldo del sindaco Rinaldi – e anche se questa di oggi non è la vicenda giudiziaria decisiva per la costruzione o meno della stazione, valuteremo eventuale ricorso al Consiglio di Stato. I Piani di Sviluppo Terna 2013-2015 sono stati volutamente contestati dal Comune perché contengono al loro interno la stazione elettrica 220/150 kV e non la 380/150 kV. La stazione 220, per altro inserita in Regione Basilicata, che dovrebbe sanare, senza VIA, l’originario progetto quest’ultimo oggetto di altri contenziosi. Questi piani a loro volta contengono i pareri sulla 220 e non sulla 380 del Ministero dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Il ricorso è stato prodotto perchè non sono state minimamente tenute in considerazione dal Ministero dello Sviluppo Economico tutte le osservazioni provenienti dal territorio”.
Sul Piano di Sviluppo 2011 il primo cittadino spiega che “è stato oggetto di altri contenziosi nella sua fase di formazione, già favorevoli da tempo a Terna. Tuttavia, il punto su cui si è basato sempre il Comune è la mancanza di Valutazione di Impatto Ambientale e la non possibilità di sanare col nuovo procedimento ministeriale le carenze dell’autorizzazione regionale”.
Riguardo alla Valutazione di Impatto Ambientale si è tenuta un’udienza lo scorso 20 febbraio. “Su questa decisione si gioca tutta la partita perchè senza VIA – conclude Rinaldi – decade tutto ciò che viene dopo e tutto ciò che è pianificato”.
– Claudia Monaco –
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