Due fratelli imprenditori di Eboli sono stati condannati per tentata violenza al termine di un procedimento scaturito da una vicenda che risale a due anni fa quando i fratelli scambiarono per ladri una famiglia di braccianti marocchini, un padre e due figli che lavoravano nella loro azienda, e nell’intenzione di fermarli li inseguirono e spararono loro contro. L’accusa in origine era di tentato omicidio.
La notte del 12 luglio intorno alle 4 si azionò l’allarme dell’azienda, i due fratelli allarmati corsero immediatamente a controllare e notarono due uomini scavalcare il cancello di ingresso in tutta fretta con l’intenzione di darsi alla fuga.
I ladri scapparono a bordo di una Peugeot 306 station wagon di colore grigio, lo stesso modello della famiglia di braccianti marocchini, un padre e due figli, che stava raggiungendo l’azienda per prendere servizio.
I due imprenditori però si lanciarono immediatamente all’inseguimento dell’auto dei presunti ladri e iniziarono a sparare con l’intento di fermarli.
Giunti in azienda i due fratelli raccontarono ai Carabinieri di aver visto dei ladri fuggire con la stessa auto dei loro dipendenti e nell’intento di fermarli avevano iniziato a sparare. I marocchini, dal canto loro, raccontarono ai militari di non essersi fermati vedendo una Mercedes che li inseguiva ma di aver accelerato e aver udito colpi di pistola.
Dalle indagini è emerso che i due imprenditori non avevano intenzione di uccidere i ladri ma volevano soltanto fermarli esplodendo i colpi di pistola nella direzione degli pneumatici per arrestarne la corsa.
– Miriam Mangieri –