I militari del Comando Provinciale di Ragusa hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Ragusa su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di cinque persone ritenute responsabili di avere gestito una rete di spaccio nell’area del vittoriese, anche grazie a contatti con organizzazioni campane.
Si tratta di G.G., 42 anni, di Vittoria (custodia cautelare in carcere), V.M., 63 anni, di Qualiano (custodia cautelare in carcere), G.C., 50 anni, originario di Niscemi ma residente a Capaccio (custodia cautelare agli arresti domiciliari), S.A., 31 anni, di Vittoria (obbligo di dimora nel comune di residenza), G.C., 47 anni, di Vittoria (obbligo di dimora nel comune di residenza).
Sono state eseguite 12 perquisizioni domiciliari in varie località di Ragusa, Napoli e Capaccio.
Nel corso delle indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Ragusa, durate circa 8 mesi, sono stati posti sotto sequestro, in diversi interventi, oltre 105 chilogrammi di marijuana e 15 chilogrammi di hashish. In totale sono state denunciate alla competente Autorità Giudiziaria 18 persone ritenute a vario titolo coinvolte nell’attività di spaccio di cui 3 già arrestate in flagranza di reato.
L’attività trae origine dagli sviluppi di due episodi di spaccio. L’esame dei tabulati telefonici delle utenze intestate ai due cittadini extracomunitari identificati hanno consentito l’individuazione di un’utenza riconducibile ad una donna di Comiso precedentemente arrestata in provincia di Cosenza dai Carabinieri perché trovata in possesso di circa 5 chilogrammi di marijuana destinata al mercato clandestino vittoriese. Gli accertamenti avviati hanno permesso di riscostruire i contatti della donna che volontariamente i sarebbe addossata la responsabilità del trasporto dello stupefacente per conto del 42enne di Vittoria.
Le indagini avviate su quest’ultimo hanno portato rapidamente a far emergere l’esistenza di una rete di spaccio a lui riferibile che si alimentava grazie alla facilità con la quale l’indagato riusciva a procurarsi la droga anche sui mercati clandestini fuori regione. Tra gli episodi si è accertato un tentativo di rifornimento della sostanza stupefacente grazie a collegamenti con organizzazioni campane.
La sostanza stupefacente destinata a Vittoria veniva ritirata presso il mercato ortofrutticolo di Pagani grazie anche alla intermediazione del 50enne G.C., residente a Capaccio e stabilmente operante nella zona, adoperatosi in prima persona sia per la consegna che per la riscossione delle somme dovute. In questa fase un importante ruolo di “agevolatore” è stato rivestito anche dal 47enne G.C., referente di un’azienda agro–alimentare di Vittoria. L’illecito traffico è stato interrotto nella notte tra il 28 ed il 29 marzo 2019 con l’individuazione del mezzo utilizzato, un autoarticolato con carico di copertura costituito da frutta ,bloccato all’atto dello sbarco al Porto di Messina con il sequestro del carico illecito e l’arresto del conducente. La perdita dello stupefacente e la necessità di garantire, comunque, il pagamento ai fornitori campani aveva costretto G.G. a trovare nuove fonti di approvvigionamento. In questo quadro, nel maggio del 2019 era stato individuato un casolare ubicato al confine tra i comuni di Vittoria e Acate utilizzato come deposito di sostanza stupefacente, probabilmente accantonata per il successivo smercio sul territorio.
Nei pressi dell’immobile è stata accertata la cessione tra due vittoriesi di un quantitativo di circa 1 chilogrammo di marijuana. La conseguente perquisizione del casolare ha portato alla scoperta di 96,300 chilogrammi di droga oltre a materiale vario utilizzato per il confezionamento.
– Claudia Monaco –