In vista delle prossime elezioni politiche del 25 settembre il giornalista Pietro Cusati rivolge un cortese appello ai candidati alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica della Campania e ai leader dei partiti in nome delle forze politiche che rappresentano ad assumere impegni programmatici concreti con gli elettori sul tema della “scellerata” riforma della geografia giudiziaria che ha penalizzato ingiustamente le popolazioni delle aree interne della Campania.
Il nuovo Parlamento che verrà eletto il prossimo 25 settembre dovrà intervenire per riaprire i tre Tribunali soppressi in Campania: Sala Consilina, Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi. Dal 2013 l’emergenza giustizia e la situazione carceraria in Campania si è aggravata, infatti sono passati quasi dieci anni e nulla è cambiato in positivo, tutto fermo al palo, nessun ripristino della geografia giudiziaria. L’invito è rivolto ai parlamentari della Campania che saranno presenti nel prossimo Parlamento, essendo il servizio e la disciplina della Giustizia di competenza nazionale.
E’ necessaria una disposizione del Parlamento, una legge parlamentare o una delega dello stesso in favore dell’esecutivo, affinché si possa intervenire, con vari decreti legislativi, sull’attuale assetto dei Tribunali in Campania.
Il caso eclatante del Tribunale di Sala Consilina che portava il nome di Alfredo De Marsico, nel Vallo di Diano e del Golfo di Policastro, addirittura accorpato fuori regione, in Basilicata, fuori Corte di Appello, fuori Provincia, ad un Tribunale più piccolo, quello di Lagonegro in Basilicata. E’ necessario il coinvolgimento della politica nazionale.
Nel contempo è necessaria la revisione delle modalità con cui lo Stato sta gestendo il servizio giustizia nella nostra Campania e in provincia di Salerno, nella morsa della criminalità organizzata. Bisogna quindi intervenire con la massima urgenza per rivedere la presenza e la disposizione dei Tribunali e delle Carceri in Campania.
La chiusura del Tribunale di Sala Consilina e del carcere di Sala Consilina ha comportato un danno incommensurabile al territorio del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro, al suo tessuto sociale, oltre che economico. Il Parlamento e il Governo devono intervenire concretamente per rivedere le scelte del passato perché nel Vallo di Diano e nel Golfo di Policastro con la chiusura del Tribunale e del Carcere di Sala Consilina si è registrato un impoverimento in termini di servizi per le comunità e un aggravio di oneri per l’utenza che già sconta difficoltà di collegamento, dovute ad esempio alla carenza di trasporti pubblici o di infrastrutture. Le aree interne pagano la lontananza dai grandi centri urbani in termini di distanza dai servizi.
Un caso unico in Italia che richiede un intervento ancora più urgente è quello del soppresso Tribunale di Sala Consilina, lo storico Tribunale del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro, in provincia di Salerno. E’ l’unico Tribunale in Italia ad essere stato accorpato ad un Tribunale più piccolo, sia in termini di carico di lavoro sia in termini di dipendenti, ed è l’unico Tribunale ad essere stato accorpato ad un Tribunale di un’altra regione, il Tribunale di Lagonegro in Basilicata, privo di una casa circondariale.
La conseguenza è che cittadini e operatori sono costretti a recarsi in una regione diversa da quella di residenza e in secondo grado la competenza è della Corte d’Appello di Potenza. Il sud della provincia di Salerno è penalizzato anche dalla lunghezza dei tempi biblici della giustizia civile che incide sulla capacità del Mezzogiorno di attrarre investimenti e anche sulla fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
La chiusura nel 2013 del Tribunale di Sala Consilina in Campania ha rappresentato un caso eclatante di ingiustizia, unico in Italia. Tale ingiustizia e illegittimità ha comportato l’eliminazione di una struttura giudiziaria ospitata in una sede idonea a norma, quale era il Tribunale di Sala Consilina, per dislocarla in ristretti spazi insufficienti di aule di udienze, di grave criticità ad un Tribunale più piccolo, quello di Lagonegro in provincia di Potenza. Una macroscopica ingiustizia a danno dei cittadini, degli avvocati e dei dipendenti.
– Pietro Cusati –