Quello che vi raccontiamo oggi è un episodio, realmente accaduto, che ha tutto il sapore dell’onestà e lascia nel cuore e nella mente, a sentirlo, una positiva speranza per un futuro migliore.
Accade a Polla, nel Vallo di Diano, quando, all’incirca due settimane fa, la signora Giusy si reca, come d’abitudine, in un supermercato del posto per comprare il necessario per il pranzo. Giusy, uscita di casa, non porta con sè la borsa, ma infila velocemente una banconota da 20 euro nella tasca della giacca. Dopo aver comprato i prodotti che le servono si avvicina alla cassa per pagare il conto e, solo dopo che la commessa ha battuto il totale, si rende conto che la banconota non c’è più. La signora, pensando di averla smarrita, controlla, invano, nelle vicinanze. Lascia la spesa da pagare alla cassa, ritorna a casa, prende altri soldi e salda il conto rimasto in sospeso. Dopo quindici giorni Giusy fa di nuovo visita allo stesso supermercato e, giunta al momento di dover pagare quanto comperato, la piacevole sorpresa. La commessa le restituisce quella banconota smarrita giorni prima, dicendole che è stata ritrovata da una cliente che, gentilmente, l’ha consegnata alla cassa.
“Lo racconto a voi perchè questo mi è sembrato un gesto non indifferente – ci spiega la signora Giusy, piacevolmente stupita – Negli ultimi tempi è difficile incontrare persone come questa giovane commessa che mi ha restituito 20 euro, quando avrebbe anche potuto far finta di niente, o come la cliente che, ritrovandole a terra, le ha portate alla cassa invece di metterle in tasca. Per me, ormai, quei soldi erano andati perduti e, vista la cifra irrisoria, non vi avevo dato importanza. Ma una giovane commessa, dolce e onesta, si è meritata i miei complimenti davanti a tutti i presenti e io saprò come sdebitarmi“.
A molti quanto accaduto potrà sembrare non degno di nota. In fondo si tratta soltanto di 20 euro. A noi, al contrario, risulta significativo proprio per l’esiguità della somma. Emblematico di una società, quella attuale, in cui ci sono ancora persone (speriamo non poche) che, ritrovando anche solo una banconota da 20 euro a terra, non la mettono istintivamente in tasca ma, spinti da un senso dell’onestà ormai carente nei più, pensano al proprietario e fanno in modo di restituirgliela. Ma indicativo anche di quella stessa società in cui un simile gesto meraviglia e desta stupore (non certo per colpa di chi quello stupore lo prova), quando dovrebbe invece accadere naturalmente, ogni volta, fino a diventare una rituale prassi.
Quanto raccontatoci dalla signora Giusy non poteva cadere nel dimenticatoio. Un organo di informazione ha il dovere di diffondere anche messaggi positivi e forieri di speranza. La speranza in una società sana (che esiste e può esistere!), che ha gli occhi e le mani oneste come quelle della commessa del racconto. Una società che si piega a raccogliere ciò che appartiene ad altri e non se ne appropria ma, rendendo migliore anche sè stessa, convince l’altro che essere migliori è ancora possibile.
– Chiara Di Miele –