Si è svolto questa mattina, presso l’hotel Mediterranea di Salerno, il convegno “Il sistema previdenziale e la sanità per pensionati e non autosufficienti in bilico tra bisogni primari e diritto alla salute e all’assistenza“, promosso dalla Federazione Territoriale Provincia di Salerno dei pensionati della Cisl.
Durante il dibattito è emerso che vi è un impoverimento delle pensioni medio-basse e che le risorse per l’assistenza sanitaria già scarse risultano ancora insufficienti e fortemente penalizzanti, per cui pensionati, persone anziane e non autosufficienti non riescono a curarsi adeguatamente.
Il Consigliere della Sanità del Presidente della Regione Campania, Enrico Coscioni, ha esposto il quadro complesso della sanità campana, mostrandosi però ottimista per la creazione del nuovo plesso ospedaliero di Salerno, per la diminuzione delle liste di attesa e soprattutto per le figure professionali competenti presenti nei presìdi ospedalieri campani. “A riguardo dei Punti Nascita di Polla e Sapri siamo molto fiduciosi, abbiamo presentato la deroga e tra 10 giorni ci sarà il tavolo di verifica finale – dichiara Coscioni – Anche in questo caso ci sono delle contraddizioni perché abbiamo avuto i fondi per le aree interne per implementare i reparti materno-infantile ma poi vogliono chiudere in punti nascita“.
Il segretario generale della federazione pensionati della Cisl Salerno, Giovanni Dell’Isola ha sottolineato che “la chiusura dei Punti Nascita di Polla e Sapri è una scelta vergognosa fatta da persone incompetenti, non è possibile pensare di togliere questi reparti“.
A margine del convegno il segretario generale di Cisl Salerno, Luca Ceres ha ribadito la partecipazione da parte del sindacato alle iniziative che si sono tenute a Sapri e Polla: “Queste aree stanno vivendo il dramma dello spopolamento e occorre particolare attenzione in deroga a tutte le norme. La nascita è anche simbolicamente un segno di speranza che prescinde dalle questioni finanziarie – conclude – Una riflessione e un richiamo ai cittadini del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro andrebbero fatti perché nonostante la presenza dei punti nascita, bisogna chiedersi come mai molte donne preferiscono andare a partorire altrove“.
– Rosanna Raimondo –