Rimbalzano alla cronaca notizie di incidenti stradali, che spesso non lasciano scampo alle persone coinvolte. Si verificano tra ogni tipo di mezzo e su qualsiasi arteria stradale e non sempre la velocità è la causa dei decessi. Sono decine le vite strappate nel salernitano le cui strade quest’anno si sono riempite di sangue. Il fenomeno riguarda il Paese intero.
Secondo le stime, in Italia, nel 2023, sono state registrate 3.094 vittime della strada.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha istituito un Osservatorio nazionale sulla sicurezza stradale – ONSS che ha il compito di acquisire, elaborare e pubblicare un insieme di informazioni dedicate alla sicurezza stradale in Italia e nel mondo con l’obiettivo di divulgare delle informazioni sullo stato della sicurezza stradale; di monitorare e diffondere dei risultati del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2030. Inoltre, vuole divulgare analisi, studi, ricerche scientifiche sulla tema con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini.
Dunque quella della sicurezza stradale è una tematica abbracciata e sostenuta da più parti, ma le tragedie continuano a verificarsi intensamente.
Ci siamo rivolti a Stefano Macarra, dirigente della Sezione Polizia Stradale di Salerno per avere un ragguaglio sulle iniziative messe in campo e per analizzare le cause più comuni che portano a mietere così tante vittime. Ogni anno sono 1,19 milioni le vittime della strada, a cui si aggiungono tantissimi feriti gravi.
- Secondo l’Osservatorio Europeo della Sicurezza Stradale, il tasso di mortalità per incidenti stradali in Italia è stato di 5,2 per 100.000 persone nel 2023, mentre quello dell’Unione Europea è di 4,6 per 100.000 persone. Nella sua esperienza, quali ritiene siano le principali cause?
Per contribuire alla diminuzione del tasso di mortalità e del numero di incidenti la Polizia Stradale affianca all’attività di prevenzione, assicurata dalle pattuglie su strada, le campagne di educazione stradale che mirano a promuovere la guida sicura, l’uso della cintura di sicurezza, del seggiolino e del casco e ad illustrare quanto sia pericoloso guidare sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti o in stato di stanchezza o usare lo smartphone durante la guida.
- Come Polizia Stradale siete sempre in campo nella verifica dei requisiti necessari a chi si mette alla guida. Quale infrazione reputa più pericolosa?
Le principali cause dell’infortunistica stradale sono riconducibili essenzialmente ai comportamenti degli automobilisti che spesso guidano con sufficienza e senza considerare i pericoli che, ahimè, la strada comunque presenta. Purtroppo non esiste un’infrazione più pericolosa delle altre; per esempio guidare utilizzando il telefono cellulare, ovvero non rispettare i limiti di velocità o effettuare sorpassi in prossimità di dossi o in curva, o un uso non corretto delle corsie di marcia o delle distanze di sicurezza o il mancato rispetto della precedenza e ultimo, ma non ultimo, assumere alcol o sostanze stupefacenti prima di porsi alla guida, sono tutti comportamenti che aumentano le probabilità di incidenti stradali.
- La cronaca ci racconta che si verificano incidenti stradali in autonomia, perché? Incidono la manutenzione della strada e la segnaletica stradale?
Le cause degli incidenti stradali, come detto, possono essere molteplici, ma sono sempre le azioni e i comportamenti umani il fattore determinante perché anche in presenza di malformazioni del piano viario, sono la distrazione, la velocità e il mancato rispetto della segnaletica a risultare determinanti. Abbiamo anche accertato, in alcune circostanze, che gli incidenti autonomi si verificano per malesseri dei conducenti.
- Neopatentati, giovani, adulti, anziani: tra gli incidenti nota un’incidenza rilevante in una specifica fascia d’età?
Da ciò che possiamo osservare il panorama delle fasce di età dei soggetti che rimangono coinvolti in incidenti stradali è piuttosto omogeneo, ma nelle ore notturne i giovani sono più soggetti al fenomeno infortunistico.