FederCepi Costruzioni, a seguito del monitoraggio di Legambiente sullo stato di sicurezza degli edifici scolastici in 83 capoluoghi di provincia italiani, propone con estrema drammaticità un sollecito intervento della Prefettura al fine di monitorare le opportunità di azione e finanziamento e le ragioni di una ancora evidente e marcata inefficienza delle pubbliche amministrazioni competenti.
“La situazione è purtroppo ben più drammatica di quanto denunciato da Legambiente, secondo cui pure, su 45 istituti monitorati, ben 13, cioè quasi uno su quattro, non sono in regola con le normative antismiche – dichiara il presidente di FederCepi Antonio Lombardi – Moltissimi istituti scolastici in Campania versano in condizioni di grave rischio: statico, perchè molte delle costruzioni sono precedenti alla seconda guerra mondiale; sismico, insistendo una buona maggioranza dei plessi in zone a rischio e non in regola con le norme antisismiche; idrogeologico, essendovi ancora scuole in zone ritenute a rischio alluvionale, vulcanico o franoso”.
A marzo scorso FederCepi denunciò l’inefficacia e l’inefficienza della politica e della macchina burocratica che mette a rischio la sicurezza dei bambini e dei ragazzi che frequentano questi istituti, avanzando come esempio la Legge di bilancio (n. 232 del 2016) che due anni fa destinò alle scuole salernitane 35 milioni di euro per il solo adeguamento antisismico di una ventina di plessi.
“Ad oggi – sottolinea Lombardi – solo una parte infinitesimale di quelle risorse è stata utilizzata. Il resto rimane impelagato nei soliti mostruosi e incomprensibili meccanismi burocratici di quei medesimi enti che oggi lamentano penuria di risorse”.
“In Campania – conclude – sono ben 121 (su 551) i Comuni che insistono in area sismica ‘1’, quella di maggior pericolosità: 59 in provincia di Avellino, 48 nel beneventano, 9 in provincia di Salerno. È tempo che la politica si assuma le proprie responsabilità, smettendo i panni del coccodrillo in lacrime a tragedia avvenuta. Si può e si deve agire, ma bisogna farlo subito, senza alibi, senza pretesti, senza scuse ‘fake’, tanto più quando in gioco è la sicurezza di bambini e ragazzi che in quegli edifici costruiscono un futuro migliore, per loro, per la società, per tutti“.
– Ornella Bonomo –