È uno di quegli episodi che si registra sempre più di frequente soprattutto lungo le tratte autostradali di confine quello di cui è rimasta indiretta protagonista l’azienda Curcio Trasporti di Polla.
Mentre un Tir di proprietà dell’azienda si trovava in pausa lungo il valico di frontiera Italo-Francese in direzione Italia, 7 clandestini di origini africane sono riusciti ad intrufolarsi all’interno del rimorchio convinti che il mezzo dovesse viaggiare verso l’estero. È questa una tattica molto usuale tra i clandestini che tentano di oltrepassare, inosservati e incontrollati, i confini del Paese.
L’autista del mezzo al mattino si è rimesso in viaggio ma, giunto nei pressi di Genova, all’altezza di un rallentamento ha sentito degli strani rumori provenire dal semirimorchio. Ha così avvertito l’azienda che, tramite controllo satellitare, ha localizzato il veicolo e ha provveduto ad allertare la Polizia Stradale.
Gli agenti hanno così predisposto un servizio di controllo nella successiva area di sosta comunicatagli dalla Curcio Trasporti e qui hanno provveduto ad aprire il rimorchio del Tir scoprendovi all’interno i 7 clandestini.
Ancora una volta, dunque, un’azienda di trasporti che attraversa le principali tratte nazionali ed internazionali si ritrova inconsapevolmente ad essere utilizzata per tentare la fuga verso altri Paesi europei.
“E’ chiaro che l’azienda è assolutamente lontana da qualsivoglia coinvolgimento, – spiega Giuseppe Curcio, titolare della Curcio Trasporti – anzi, siamo stati noi a contattare le forze dell’ordine comunicando la posizione del veicolo e la presunta presenza di persone non autorizzate a bordo del semirimorchio che in quel momento si trovava in viaggio. Purtroppo non è il primo caso che ci si presenta, in passato soprattutto sulla tratta Franco-Inglese, dove, allo stesso modo abbiamo gestito la criticità, nel rispetto delle norme Comunitarie. Questo video è stato illegittimamente pubblicato sui social, ci stiamo adoperando per risalire al responsabile per poi assumere le giuste posizioni di legge affinchè si tuteli la nostra immagine“.
– Chiara Di Miele –
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