Quattro anni e sei mesi di reclusione, pagamento di una multa di 1.500 euro e delle spese processuali è la condanna in primo grado che il Tribunale di Vallo della Lucania ha inflitto a Pasquale Cammarosano, ex direttore dell’ufficio postale di Massa a Vallo della Lucania.
E’ quanto riporta il quotidiano La Città di Salerno. L’uomo, 50enne, è finito sotto inchiesta con l’accusa di essersi impossessato di denaro dei correntisti.
Assolto per il reato di peculato e condannato a un anno di carcere per falso documentale lo scorso ottobre, sull’ex direttore delle poste pende anche un processo per omicidio. Secondo gli inquirenti – si legge su La Città – sarebbe stato lui a uccidere, nel 2001, uno dei derubati, Carmine Novelli, agricoltore cinquantasettenne del posto, reo di volerlo denunciare dopo aver scoperto un ammanco di circa 150 milioni di lire sul suo conto corrente. La vittima fu ritrovata il 7 marzo 2001 in alcuni sacchi di plastica sul ciglio della strada a Moio della Civitella.
Cammarosano, licenziato subito dopo lo scandalo, avrebbe consentito operazioni con firme di persone diverse dagli intestatari, svuotando illecitamente i conti di decine di correntisti, per un totale di circa 730mila euro. Il reato che gli viene contestato è quello di appropriazione indebita di denaro, reato che si sarebbe perpetrato nel periodo compreso fra l’agosto del 2007 e il giugno del 2009. A una trentina di libretti postali, secondo l’accusa, erano venute a mancare somme tra i 2 e i 3mila euro. La tecnica usata era di simulare, all’atto del versamento sui libretti postali, un improvviso guasto al computer o alla rete che non permetteva di registrare il saldo.
– redazione –