La manovra che sta interessando l’attività politica del Governo Meloni verso la Legge di Bilancio comprende un emendamento che apre alla possibilità di abbattimenti di fauna selvatica per motivi di sicurezza stradale anche in aree protette e in città, in periodo differenti da quelli riservati alla caccia venatoria.
Una scelta dettata dalla presenza assidua di cinghiali che invadono le strade di Roma e di altra fauna selvatica che spesso distrugge il lavoro di tanti agricoltori. La conta dei danni è luna anche nell’intero territorio del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.
L’emendamento, a firma del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti, che ha avuto l’approvazione della commissione Bilancio, precisa che i cinghiali che saranno abbattuti in città saranno sottoposti ad analisi igienico-sanitarie e in caso negativo saranno destinati al consumo alimentare. Nella norma si specifica “non costituisce attività venatoria” e potranno cacciare solo persone formate e con licenza.
La notizia ha sollevamento immediatamente l’indignazione delle categorie che tutelano e preservano il mondo animale come Oipa, Legambiente e il WWF.
“Nonostante si basi sul pretesto del controllo faunistico non ha nulla a che vedere con una seria gestione del tema, oltre ad essere del tutto estraneo alla natura stessa di una legge di Bilancio e a presentare forti vizi di incostituzionalità. – tuona Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente – Si tratta di un provvedimento dannoso, inapplicabile e in contrasto con la Direttiva Comunitaria Habitat, con la Strategia UE sulla tutela della biodiversità”.
“Tale provvedimento, – prosegue Legambiente – vuole consegnare nelle mani di chi ha creato il problema, cioè il mondo venatorio e degli armieri, la risoluzione del problema stesso. A fallire in questi anni è infatti stato proprio il ricorso a pratiche venatorie, utilizzato come unico modello di contenimento della fauna. Inoltre, l’approccio venatorio alla base del provvedimento, il cui fine ultimo è creare aspettative di sicurezza e incolumità pubblica delle persone, in realtà lascia spazio alla più assoluta insicurezza e ad un clima di forte allarme sociale“.
Per il WWF la proposta rappresenta “una pagina vergognosa” della storia italiana. Si associa al netto disappunto Oipa che attraverso le parole della sua responsabile spiega le motivazioni: “In linea generale bisogna dire che sono 20 anni che si fanno abbattimenti selettivi di cinghiali – spiega Alessandro Piacenza – ma non è un metodo corretto perché in questo arco di tempo il numero di esemplari continua a non diminuire. Ci sono studi scientifici che dimostrano come l’abbattimento selettivo faccia aumentare la dispersione degli animali. Se si ammazza la matriarca, ad esempio, i cinghiali si disperdono”.
La manovra del Governo Meloni sarà approvata domani, 28 dicembre, con il voto finale con fiducia previsto alle ore 20.