Nelle prime ore della mattinata, a conclusione delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza e condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Potenza, con il supporto dei militari delle Stazioni di Potenza e Tito, è stata data esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di una misura cautelare in carcere, disposta dal GIP di Potenza, nell’ambito dell’operazione “Happy Ending”. Le investigazioni hanno portato all’emissione di un provvedimento cautelare di custodia in carcere in ordine alle ipotesi di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione per Benito Giuseppe Montano, un 45enne di Potenza.
L’attività investigativa ha permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico di Montano, gestore del centro massaggi “Soul and body” che si trova in un appartamento di un condominio a Tito Scalo. In particolare, risulta che l’uomo quotidianamente fissava gli appuntamenti con numerosi clienti a cui illustrava, all’interno dell’appartamento, l’effettiva natura dei massaggi che venivano offerti. Venivano pubblicati annunci sul sito www.bakeka.it i quali pubblicizzavano anche in maniera esplicita i servizi offerti dalle ragazze impiegate dal Montano, specificando che si trattava di massaggi tantrici, con foto allegate dal chiaro contenuto erotico.
Nel corso dell’indagine si è acclarato che il 45enne favoriva e sfruttava l’attività di prostituzione di circa 10 donne di varie nazionalità: italiane, rumene e cubane che nel centro praticavano ai clienti massaggi erotici che sfociavano poi in atti di natura sessuale.
Le indagini hanno consentito di confermare che i clienti fossero preventivamente a conoscenza dell’illecita attività svolta nel centro massaggi, di ricostruire le modalità di gestione da parte del Montano, evidenziando l’attività di sfruttamento della prostituzione, di accertare sia lo svolgimento di prestazioni sessuali praticate dalle prostitute gestite da Montano sia la circostanza che il pagamento delle prestazioni avveniva direttamente a lui o ad una persona di sua fiducia, risultando così dimostrata, a livello di gravità indiziaria, la gestione organizzata dell’intera attività.
Il GIP di Potenza, inoltre, ha disposto il sequestro preventivo dell’immobile in cui si svolgeva l’attività illecita, così i Carabinieri hanno apposto i sigilli all’appartamento in questione.
– Chiara Di Miele –