In merito al traffico illecito di rifiuti ecotossici, scoperto a seguito dell’operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno, supportati da quelli dei reparti territorialmente competenti, denominata “Gold Business”, sono diciotto le persone finite a processo.
Il processo è stato fissato a fine febbraio davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno.
Il gup Maria Zambrano ha disposto il rinvio a giudizio per Antonio Romagnuolo di Battipaglia, considerato il capo promotore dell’associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti speciali pericolosi e tossici. Gli altri imputati sono i genitori di Antonio e altre quindici persone, ma si procederà separatamente per un serbo residente a Serre, in quanto irreperibile da un anno, ovvero dal giorno della notifica del provvedimento cautelare degli arresti domiciliari.
Nei guai anche le personalità giuridiche di sei società riconducibili ad altrettanti imputati, due aventi sede legale nel comune di Serre, le altre nell’Agro Nocerino e nel Napoletano, i cui legali rappresentanti risponderanno, a vario titolo, anche dei reati di inquinamento ambientale, smaltimento illecito di fanghi e reflui, scarico abusivo di liquami nei fiumi.
Come si legge sul quotidiano “La Città di Salerno” sono state scoperte anche quattro discariche realizzate in terreni di Persano, Campofiorito, contrada Padula nel territorio di Serre e in località Dimesse di Altavilla Silentina. Accertati anche due scarichi illegali in località Tempa di Santa Caterina di Serre, in un’area demaniale adiacente al fiume Calore. Tra le accuse contestate ai Romagnuolo c’è anche quella di smaltimento illegale dei reflui dell’azienda casearia di contrada Padula con il ruscellamento continuo in un terreno aziendale di reflui, letame e liquami derivanti dall’attività di allevamento di bufale.
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