Se ne va un pezzo di storia del Vallo di Diano. Antonio Caporrino, “l’impresario” di Monte San Giacomo, ha lasciato la vita terrena, ma resta eterno e tangibile il suo ricordo.
Antonio Caporrino è stato un personaggio straordinario per la comunità valdianese e lungimirante diventando un esempio per l’intera comunità di Monte San Giacomo.
Caporrino il 18 novembre del 1960 aprì la prima sala cinematografica del paese col nome “Cine Giardinetti”, che restò in attività per oltre 30 anni.
Anche nell’ultima parte della sua vita ha conservato il ricordo del primo proiettore di 16 millimetri che fu sostituito nel 1971 da uno di 35 millimetri; raccontava le sue innovazioni nella sala cinematografica per garantire comfort agli spettatori: “Dotai la sala anche del riscaldamento”. Il cinema di Caporrino concluse il suo corso proiettando “Napoli trema”.
Dopo il cinema Antonio Caporrino si è dedicato al teatro con la locale Compagnia teatrale. Ha scritto un libro di poesie in vernacolo sangiacomese e, nella sua vita, si è prestato anche alla lavorazione del legno, realizzando apprezzabili opere d’arte.
“L’impresario” lascia un vuoto in quanti lo hanno conosciuto, ma resta indelebile la traccia del suo operato. Al Museo Civico ubicato nello storico Palazzo Marone di Monte San Giacomo si possono ammirare dei suoi lasciti, come le pizze che avvolgevano le sue pellicole e la macchina.
Questo pomeriggio, alle 15.30, nella chiesa di Sant’Antonio a Monte San Giacomo si celebreranno le esequie.