“Con il ridimensionamento della rete scolastica, moltissimi istituti privi di figure determinanti”.
E’ l’allarme lanciato dalla Segreteria del Direttivo Uil Scuola Campania.
In considerazione delle modifiche introdotte dall’ultima legge finanziaria, la Uil ha inviato una lettera al ministro Bianchi per “evincere i nodi esiziali e la ratio della richiesta di autorizzare la soglia di autonomia delle istituzioni scolastiche statali, ridotta a 500 e a 300 alunni nelle piccole isole, nei comuni montani o nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Tale norma, prevista per una sola annualità dal comma 978 art. 1 n. 178 della L. 30 dicembre 2020, di fatto è resa sterile dalla mancanza di finanziamenti per almeno un triennio”.
“La necessità di autorizzare la spesa/finanziamento anche per gli anni scolastici a seguire il 2021 (2022/2023 e 2023/2024) concederebbe una vera autonomia scolastica a moltissime istituzioni – spiega – consentendo l’assegnazione di un dirigente scolastico e di un direttore dei servizi generali amministrativi a circa 450 scuole su tutto il territorio nazionale. Oggi queste scuole sono date in reggenza a Dirigenti Scolastici di istituti con sedi, a volte in aree vicine, a volte in aree molto distanti dalla loro scuola di titolarità”.
“Le Regioni hanno seguito autonomamente il loro iter di dimensionamento della rete scolastica o, in alcune casi (si veda quello campano), non si è proceduto, lasciando moltissime scuole prive di figure determinanti quali i D.S. e i D.S.G.A., indispensabili per il buon andamento delle scuole – spiega Laura Patrizia Cagnazzo di Uil Scuola – A nostro parere questa è una situazione paradossale con una ricaduta negativa per l’immagine e la reputazione sociale di molte scuole, prive, ormai da anni, di una guida continua e costante focalizzata sulle problematiche territoriali. L’autonomia in Campania, conseguentemente, viene proprio negata in un territorio con un’alta percentuale di dispersione scolastica, sintomo di evidente disagio sociale, ove, sarà bene considerarlo, la scuola resta ancora l’unico resistente baluardo dello Stato. La pandemia, infine, ha ulteriormente cronicizzato una condizione di incertezza ed esasperazione! Disoccupazione, carenze strutturali, mancata manutenzione e adeguamenti ad un’edilizia scolastica oramai datata, deficit infra-tecnologico, assistenze sociali e sanitarie sotto la soglia Lep, tutto ciò rende, in sostanza, questo scenario composito e complesso”.
Il Miur attraverso informativa ai sindacati a breve scioglierà il “quantum” del numero delle sedi disponibili per l’assegnazione di dirigenti scolastici ma, chiede Uil Scuola, “come si colmeranno anni di abbandono e di restrizioni economiche, tagli verticali al sistema scolastico operati sin dal 2012? La modifica della soglia di autonomia introdotta dall’ultima legge finanziaria risulta un inutile sforzo del legislatore di andare incontro alle comunità scolastiche poiché la norma non è idonea e non apporta alcun beneficio anzi genera effetti irragionevoli riducendo a zero nuove immissioni in ruolo ed irrisorie operazioni di mobilità”.
“Sarebbe indispensabile e giusto non dimenticare che, da molto tempo, vi sono docenti vincitori di concorso a dirigente scolastico – conclude – inseriti in graduatoria di merito a seguito di sentenza del Consiglio di Stato (concorso 2011) ed idonei (concorsi a dirigente scolastico 2017) che attendono di essere assegnati e nominati nella loro funzione dirigenziale”.