Prosegue il botta e risposta tra il Governo centrale e la Regione Campania in merito ai fondi Sviluppo e Coesione, riferiti in particolar modo agli eventi culturali.
La querelle aveva già visto protagonisti il Presidente De Luca che aveva lanciato diverse accuse alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la quale le aveva restituite al mittente. Si inserisce nella diatriba il ministro delle Cultura, Gennaro Sangiuliano.
“Come più volte ribadito – tuona il ministro – la Campania è stata incapace di spendere la maggioranza dei Fondi Sviluppo e Coesione 2014-2020, come certificato dalla Ragioneria Generale dello Stato: solo 3,5 miliardi di euro sul totale di 9,3 miliardi stanziati, pari al 37%”.
“Complessivamente le risorse del Mic sulla Campania sono oltre 800 milioni di euro. Sono risorse che gestiamo noi direttamente e sulle quali c’è massimo impegno a operare in maniera efficace, onesta e rapida”, ha ribadito Sangiuliano a margine di un convegno. “In questo momento – ha sottolineato Sangiuliano – il Ministero della Cultura ha attivi sulla Campania 250 milioni di investimenti di fondi ordinari per interventi programmati in corso per la tutela e la valorizzazione di musei, parchi archeologici, archivi di Stato, biblioteche e monumenti. Oltre 400 milioni, esattamente 408.809.000 di fondi Pnrr pari al 10% di tutto il monte investimenti culturali sono sulla Regione Campania. Per più di mille interventi tra i soggetti beneficiati”.
Sangiuliano rivendica, dunque, l’operato del Governo centrale, accusando invece di inefficienza la Campania e apostrofando il Presidente De Luca con l’appellativo di “parolaio”.
“Quello che stride è il confronto fra l’inefficienza parolaia di De Luca e la nostra fattiva operosità. Sarebbe facile abbandonarsi al turpiloquio – prosegue il ministro – Gli spunti di ironia sul Presidente della Regione Campania, il lucano Vincenzo De Luca, detto con il massimo rispetto verso gente operosa e colta come gli abitanti della Basilicata, potrebbero essere tanti e di facile impatto sulla popolazione. Ma il senso delle istituzioni ci obbliga a una replica puntuale, che affidiamo alla sostanza di numeri incontrovertibili“.
Il ministro della Cultura entra nel merito della spesa dei fondi fino a questo punto: “Non ci interessa alimentare un sistema clientelare fatto di sagre utili solo a raccogliere consenso, ma vogliamo creare strutture permanenti, capaci di elevare la qualità della vita dei cittadini campani – spiega – La rigenerazione del Parco della Floridiana, avvenuta in pochi mesi, è un fatto. Come lo è l’apertura del cantiere del Real Albergo dei Poveri di Palazzo Fuga, che diventerà la più grande infrastruttura culturale d’Europa, e del Museo Caruso, inaugurato a Palazzo Reale. In questo momento il Ministero della Cultura è impegnato in decine di interventi per la Campania. Tra questi: l‘ex stabilimento Cirio a Paestum dove verrà allestito il Museo del Santuario di Santa Venere grazie a uno stanziamento di 20 milioni di euro con fondi CIPE; la villa Favorita a Ercolano, al centro di un importante restauro finanziato per 32 milioni di euro dai fondi Pnrr del MiC e per 12 milioni di euro dall’Agenzia del Demanio e dal PON Cultura e Sviluppo FESR 2014-2020; il recupero della villa romana di Positano; il restauro di chiese storiche come Santa Maria a Piazza di Forcella e Donnaregina Vecchia con un residuo di fondi PNRR; il recupero del Complesso dei Girolamini, in via di completamento; la realizzazione di un teatro con spazi multimediali per i giovani a Caivano; l’acquisto dell’edificio del Monte della Pietà; il grande intervento per Capodimonte, al quale sono destinati 40 milioni di euro; la riapertura della sezione ‘Campania romana’ al Museo Archeologico Nazionale di Napoli; la riqualificazione del Teatro Politeama di San Cipriano Picentino con fondi MiC; il tavolo per il Museo egizio a Benevento; la riqualificazione dell’ex Spolettificio di Torre Annunziata, che ospiterà i servizi di accoglienza e una sezione espositiva dell‘area archeologica di Oplontis“.
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