Potrebbe appartenere a Maria Antonietta Flora di Lagonegro, scomparsa il 10 novembre del 1984, il cranio ritrovato circa tre mesi fa in un fondo agricolo a Rotonda.
La Procura di Lagonegro, che indaga sul ritrovamento, ha disposto gli esami sul cranio, che sono stati effettuati dall’anatomopatologo Giuseppe Consalvo. I risultati hanno rafforzato l’ipotesi che potrebbe trattarsi dell’insegnante lagonegrese. Infatti, secondo le risultanze degli esami, il cranio appartiene ad una donna e risale a poco più di trent’anni fa.
Elementi che combaciano con la scomparsa dell’insegnante di 27 anni, in servizio presso la scuola materna di Lagonegro. Maria Antonietta uscì di casa verso le 19 del 10 novembre di 34 anni fa e non fece più ritorno. Il giorno successivo, ad ora di pranzo, la sua auto, una 112 Autobianchi, venne ritrovata nei pressi dello svincolo di Lagonegro Sud sulla ex A3 Salerno-Reggio Calabria. All’interno macchie di sangue in più parti dell’abitacolo, ma nessuna traccia dell’insegnante.
Per la scomparsa venne arrestato un giovane nel marzo del 1986: rimase in carcere per due anni, poi venne assolto.
Le indagini della Procura di Lagonegro continuano per fare chiarezza sul ritrovamento e dopo la conferma che il cranio è di una donna, si lavora per dare una identità. In tal senso, i familiari dell’insegnante scomparsa, una sorella e due figli, hanno già dato la disponibilità per il prelievo del Dna e successiva comparazione. Questo esame, decisivo per dare un nome al cranio ritrovato, potrebbe essere effettuato già ad inizio della prossima settimana.
– Claudio Buono –