Nelle prime ore della mattina a Salerno, Battipaglia, Pontecagnano Faiano, Bellizzi, Acerno, Montecorvino Pugliano, Cava dei Tirreni e a Lanciano, in provincia di Chieti, la Squadra Mobile della Questura di Salerno ed il Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Salerno, con il supporto del 70° Nucleo Elicotteri di Pontecagnano e del Nucleo Cinofili di Sarno, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Salerno su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 37 indagati (30 in carcere e 7 arresti ai domiciliari), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti aggravata dall’aver agito al fine di agevolare le attività delle associazioni camorristiche De Feo e Pecoraro attive nella provincia salernitana.
I provvedimenti restrittivi sono scaturiti da una complessa attività investigativa coordinata dalla DDA sviluppata in due tronconi le cui indagini sono state svolte dal Nucleo Investigativo Reparto Operativo dei Carabinieri e dalla Squadra Mobile di Salerno. Le attività investigative, avviate nel 2017, condotte con intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno permesso di acquisire decisive fonti di prova a carico delle persone arrestate. I dati acquisiti attraverso le intercettazioni sono stati rafforzati da osservazioni, perquisizioni che hanno consentito di operare arresti in flagranza e sequestri durante tutta la durata delle indagini.
Sono stati così ricostruiti gli assetti di due sodalizi criminali, collegati fra di loro con base operativa nella provincia salernitana e ramificazioni nel Napoletano e nella provincia di Roma, che gestivano i canali di approvvigionamento di droga da spacciare nella provincia di Salerno.
In particolare, per la sola piazza di spaccio di Pontecagnano Faiano, il giro d’affari è stato quantificato in circa 60mila euro settimanali.
Nel corso dell’attività investigativa sono già stati arrestati in flagranza quattro indagati e sequestrati ingenti quantitativi di cocaina ed hashish, nonché armi e munizioni tra cui un fucile a canne mozze e due pistole, di cui una con silenziatore. Le fonti di prova sono state corroborate da dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia.
– Chiara Di Miele –
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