Il politico Alfonso Pecoraro Scanio ospite a Tramonti, al pizzameeting organizzato da Acarbio Costiera Amalfitana Onlus. Sul tavolo dei relatori il tema dei distretti rurali, dell’agroalimentare di qualità e del nuovo sistema di tracciabilità dei prodotti QrCode Campania. Già Ministro dell’Agricoltura del governo Amato nel 2000 e poi Ministro dell’Ambiente con Prodi nel 2006. Oggi Alfonso Pecoraro Scanio è a capo della Fondazione Univerde e vanta un background politico a sostegno dell’agroalimentare nostrano. Nell’intervista concessa a ondanews il tema dello “Sblocca Italia” e della Terra dei fuochi.
- D – Ci sono aree italiane come il Vallo di Diano e la Val D’Agri che sono particolarmente interessate alla questione dello “Sblocca Italia” per le trivellazioni
R – Lo “Sblocca Italia” è una legge demenziale, fatta da un Governo che pensa di stare negli anni ’50. L’Italia ha sottoscritto una serie di accordi per diventare leader nelle rinnovabili, ad oggi produciamo il 40% di energia da fonti “pulite”. Renzi probabilmente non legge l’Economist, ma siamo considerati una best practice in materia di energia solare. I consulenti dell’attuale compagine di Governo appartengono alla parte più retriva di Confindustria. Le trivellazioni sono assurde perché il petrolio, anche se ci dovesse essere, è una ricchezza solo se sopra ci sta il deserto, altrimenti il vero elemento di benessere economico di un territorio sono le aree riserva di biodiversità. Basta guardare in Arabia Saudita, Texas, Libia, che rispetto al deserto trovano nel petrolio fonte di ricchezza.
- D – I territori tuttavia chiedono anche fonti di approvvigionamento economico
R – In Basilicata lo spiegavo già in passato che era una follia permettere le trivellazioni, non è una ricchezza lì dove ci sta una fertile attività agricola e turistica. Non occorre basarsi su testi scientifici, persino Topolino lo racconta nei suoi fumetti. Le aree di qualità agricola, le riserve di biodiversità non hanno bisogno del petrolio per trovare ricchezza, soprattutto oggi che il costo delle trivellazioni è improponibile dal punto di vista economico. Negli anni ’80 volevano trivellare di fronte alla Costiera Amalfitana, ma riuscimmo nel 1988 a ottenere dal Parlamento, guidato da governi democristiani, il divieto di trivellazione. Un intervento legislativo che ha retto fino allo “Sblocca Italia”, a mio avviso un passo indietro. Sono battaglie inutili, alla fine non si trivellerà ma avremo speso energie inutilmente, piuttosto che pensare a valorizzare in modo serio i nostri prodotti da poter vendere su una piattaforma internazionale.
- D – L’agroalimentare ha un altro grande nemico che porta il nome di “Terra dei Fuochi”
R – Il problema “Terra dei fuochi” è ovunque in molte parti d’Italia, solo che non sono state ancora scovate. Pensiamo a cosa è stato trovato scavando per Expo a Milano. Oggi il Corpo Forestale dello Stato ha strumentazioni molto sofisticate per rintracciarle. Bisogna isolare quelle realmente interessate da sostanze pericolose. Poiché le bonifiche costano, si deve puntare all’ isolamento dei terreni contaminati e bloccare gli affari della malavita. Bisogna difendere chi lavora bene attraverso la certificazione della qualifica. Non conosco nel dettaglio il QrCode Campania, ma ben venga tutto quello che aiuta nella tracciabilità dei prodotti. C’è chi approfitta dell’emergenza vera, come le multinazionali, per incrementare le notizie e fare business distruggendo l’economia agricola campana. Penso anche al caso delle mozzarelle, dove si è amplificata la notizia della “mozzarella blu” per venderne finte, importate dalla Germania. Lo ribadisco. occorre difendere i produttori seri.
– Tania Tamburro –