Nella giornata di ieri, il team di medici legali coordinato da Antonello Crisci, ha concluso l’esame autoptico su tutte le salme delle 26 giovani donne arrivate a Salerno con la nave Cantabria domenica scorsa.
Dai primi esami è stata trovata una donna al quinto mese di gravidanza, e ieri i medici legali hanno riferito di un’altra giovane nigeriana di circa 20 anni incinta di un feto di un mese e mezzo.
“Stiamo cercando di lavorare al massimo delle nostre forze ed energie, perché siamo i consulenti incaricati dalle Autorità Giudiziarie – dichiara il medico legale Antonello Crisci – ma soprattutto per cercare di dare dignità a persone che sono molto più sfortunate di noi e che hanno trovato la morte nel viaggio della speranza“.
I medici legali hanno dichiarato che le donne sono morte per annegamento, visto che non presentano altri segni di violenza riconducibili a morte.
Al momento solo 2 delle 26 donne sono state riconosciute una dal marito e l’altra dal fratello, mentre per le altre resta ancora l’incognita della loro identità, anche se i medici legali procederanno con l’analisi del Dna per ognuna di loro, sperando di identificarle ed eseguiranno anche l ‘esame delle arcate per stabilirne l’età anagrafica. Domani mattina i risultati delle autopsie verranno comunicato al Procuratore aggiunto di Salerno, Luca Masino.
Il Comune di Salerno ha dichiarato il lutto cittadino per la morte di queste giovani donne, che si terrà nel giorno dei funerali pubblici, giornata in cui le luci d’artista verranno spente per 30 minuti in segno di rispetto per le vittime.
Questa mattina la Caritas ha organizzato una celebrazione eucaristica per le 26 vittime nella Chiesa di San Domenico “nel rispetto delle religioni, tradizioni e dei costumi, la Messa del settimo va intesa come pensiero nei confronti di un familiare – si legge sul manifesto scritto dalla Caritas Diocesana di Salerno – di una persona che è riuscita a toccare i nostri cuori di pietra, nella speranza e nell’annuncio che la Vita vince sempre”.
– Rosanna Raimondo –
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