Ieri è arrivata al porto di Salerno la nave militare spagnola “EPS Cantabria” con a bordo 402 migranti e 26 cadaveri di donne, recuperati in acque internazionali nel corso di 4 distinte operazioni di salvataggio.
Immediatamente sono scattate le operazioni di Polizia connesse allo sbarco che hanno consentito di accertare che i migranti sbarcati dalla nave Cantabria provengono da Camerun, Nigeria, Libia, Guinea, Mali, Costa d’Avorio, Egitto, Togo, Sudan, Ghana, Marocco, Egitto, Palestina, Namibia, Libia, Congo, Sierra Leone, Ciad, Siria e Senegal. 247 migranti sono uomini, 85 donne. I minori appartenenti a nuclei familiari sono 24 mentre quelli non accompagnati 18 e sono stati affidati alle strutture di accoglienza in provincia di Salerno. I 26 cadaveri sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Nel corso dell’attività di Polizia sono stati adottati 6 provvedimenti amministrativi di respingimento nei confronti rispettivamente di 3 egiziani e 3 marocchini. 311 migranti sono stati trasferiti, secondo il piano nazionale di ripartizione, in Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Veneto e Lazio.
La Procura della Repubblica ha immediatamente assunto la direzione delle indagini ed ha effettuato personalmente attività di indagine insieme con la Squadra Mobile della Questura di Salerno e con il Nucleo di Polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto di Salerno finalizzate ad individuare eventuali scafisti o facilitatori tra i migranti sbarcati ed a ricostruire i fatti. Le indagini hanno consentito di acquisire prove integranti gravi indizi di colpevolezza a carico di due uomini sbarcati dalla nave nei confronti dei quali è stato emesso decreto di fermo. Sono accusati di aver contribuito, con le loro condotte, alle attività di tratta delle persone e di aver organizzato e trasportato almeno 150 persone circa a bordo di un gommone poi intercettato, in acque internazionali, dalla nave spagnola che ha provveduto al salvataggio dei migranti in occasione del 1° evento S.A.R..
All’identificazione dei due scafisti, Al Bouzid Mohamed Ali, di origine egiziana, e Harar Al Mabrouc Wisam, di nazionalità libica, si è giunti grazie alle dichiarazioni di più migranti che viaggiavano a bordo dello stesso gommone pilotato. Nell’ambito delle attività di indagine sono state poi raccolte dichiarazioni di migranti che hanno permesso di accertare che almeno dieci migranti che viaggiavano sul gommone soccorso con il 1° evento SAR sono caduti in acqua, a causa delle avverse condizioni del mare, e sono ancora dispersi.
– Chiara Di Miele –
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